Tuesday, March 10, 2020

Scene da un pandemonio

I have to say that the beginning of this year is far from what I had expected, envisioned, wished or hoped.

After having to rearrange my travel plans in Australia due to the wildfires emergency, I returned to Japan but on a tourist visa. Just after that, the news of a new virus started to circulate, and in a matter of weeks the very virus turned people’s lives upside-down and gifted the world with a flu pandemic. Wow, not bad for keeping someone on the edge.

For a month now I have been essentially at home, I have reduced my interactions to nearly zero and I gave up any Japan travel plans I may have had upon getting the tourist status (you know, free time available, visitors fares, and the like). The scenario we are now living was easily predictable, even for someone not in the know like me. People form east to west, from south to north have entered panic-mode, they are hoarding on goods (and, man, explain to me the bulk-buying of toilet paper), they are getting violent and intolerant, they run around like beheaded chickens and by doing so they exacerbate the gravity of the situation and foil all efforts by the authorities (quarantine fugitives and wise guys, I am looking at you too).

The stay at home part is not a problem for me, I do actually enjoy the solitude and quiet of my own place. The not seeing people is also not a problem, as I turned into a lone wolf these last few years (per my own decision), preferring the simplicity of home to the complications (and efforts) of socialization.

I do have low turnout at my cooking classes, for obvious reasons, and on one hand I am not happy about it, of course, since through those classes I can pay for my own food while in Japan. But on another hand I am relieved people are not coming over so I am not exposed to potential contagion…shall I get severely sick from the virus I am not sure all my savings are going to be enough to cover for the medical expenses I’d have to face (no travel insurance covers pandemics, heh), not to mention the people who would need to be consequently quarantined ….

Travel plans are even more worrisome, and not just within one country. I don’t mean to complain about traveling for pleasure, in or out of Japan. What I am actually worried about is that I may not be able to reach my home country, that I may have to bounce from country to country, and suffering the financial impact of all that. If only I were in the EU already, I would not be worried at all: the EU is home in the legal sense, but being currently in a country that welcomes visitors for only a short term I do have a few problems: one day my tourist visa for Japan will expire, which means I have to leave the country; where to go it will depend on which countries will have set which travel bans; whether I have to travel via direct connection or I can transfer will also depend on such bans; there may be high chances of being put in isolation 2 weeks at a time every country I may be allowed to enter. Were I in the EU already, I would just stay put without breaking immigration laws. And there still are people out there who don’t see the benefits of having the european union. Pff! 

So this is it. I want to let my friends know that all the dinners and lunches and parties I was planning to attend/host with and for them have to wait. That the chance we don’t meet again for a while is rather high.

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Lo devo proprio dire che l’inizio di quest’anno e’ molto diverso da quello che mi aspettavo o che speravo.

Dopo che ho dovuto riorganizzare il mio viaggio in Australia per via degli incendi, sono tornata in Giappone con un visto turistico, stavolta. Subito dopo, notizie di un nuovo virus hanno cominciato a diffondersi e nel giro di poche settimane questo stesso virus ha stravolto la vita delle persone e ha regalato al mondo una pandemia. Niente male per tenerci sul filo del rasoio. E’ gia’ un mese circa che di fatto sto a casa, ho pressoché azzerato le mie interazioni e chiaramente ho rinunciato a ogni idea di viaggio all’interno del Giappone che potevo avere per via del mio status da turista (tipo, il tempo a disposizione, tariffe scontate eccetera).

Per quanto io sia una generica ignorante in materia, lo scenario che ci ritroviamo a vivere in questi giorni era facilmente prevedibile. Le genti da est a ovest, da sud a nord sono entrate in modalità panico, stanno correndo all’arrembaggio per beni di consumo (che poi qualcuno mi spieghi il nesso con la carta igienica per piacere), stanno diventando intolleranti e violenti, e corrono in giro come polli senza testa e cosi facendo aggravano la situazione e rendono vani gli sforzi delle autorità (fuggitivi e furbetti della quarantena, parlo anche di voi).

Lo stare a casa per me non rappresenta un problema, anzi mi piace stare in pace e solitudine. Il non incontrare gente non e’ un problema nemmeno, visto che negli ultimi anni mi sono trasformata in un lupo solitario, preferendo la semplicità di casa alle complicazioni (e a gli sforzi) della socializzazione.

C’e’ un calo per le mie lezioni di cucina, per motivi palesi, e da un lato la cosa non mi fa tantissimo piacere visto che tramite quelle lezioni mi potevo pagare da magiare durante la mia permanenza in Giappone. Ma dall’altro lato sono contenta che le persone non vengono a casa, almeno non sono esposta a potenziali contagi…nel caso in cui dovessi richiedere assistenza medica al momento non so se tutti i miei risparmi basterebbero a coprire le spese (le pandemie non sono incluse nelle polizze assicurative, che ve lo dico a fare), per non parlare di tutti quelli che dovrebbero di conseguenza essere messi in isolamento…

La cosa che mi preoccupa di più e’ il viaggiare. E non mi sto lamentando per i viaggi di piacere, che siano in Giappone o altrove. Quello che mi preoccupa e’ che rischio di non poter rientrare nella mia nazione, di venir rimbalzata da paese a paese, e nel frattempo soffrirne le conseguenze economiche. Se solo fossi gia in EU, non mi preoccuperei di nulla: l’unione europea dal punto di vista legale e’ casa, ma siccome attualmente mi trovo in un paese che accetta visitatori solo per un periodo limitato, ho alcuni problemi: un giorno il mio visto turistico scadrà, quindi dovrò lasciare il Giappone; dove andare dipenderà da quali paesi hanno imposto quali divieti; se devo spostarmi via tratte dirette o se posso fare scalo dipenderà anche da suddetti divieti; ci potrebbe essere anche la possibilità che mi mettano in isolamento per due settimane in ogni paese in cui riesco a arrivare. Fossi gia nell’unione potrei semplicemente stare dove sto senza violare nessuna legge. E poi ci sono ancora persone che non vedono i benefici di avere l’unione europea. Ma va!

E quindi. Volevo dire ai miei amici che tutte i pranzi, e cene e festini che pensavo di fare devono attendere. Che la probabilità che io non vi veda per un bel po di tempo e’ alta.

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