Saturday, October 19, 2013

Takaosan to Sagamiko hike - 高尾山から相模湖まで

La voglia di natura si fa sentire dopo un po di tempo che si vive in una giungla di cemento. E' tempo di camminate in montagna, visto che le giornate tiepide e soleggiate non dureranno per molto ancora. Ho chiesto a Derek di farmi compagnia per la giornata e decidiamo di andare a Takaosan per passare la domenica.

Takao e' suo malgrado la destinazione per eccellenza per chi ha solo un giorno a disposizione per riequilibrare i flussi energetici. Una breve descrizione del perché Takao e' tanto ambito la trovate qui.

Saltiamo l'inizio, quello tra l'arrivo in stazione ai piedi del monte e la scalata fino alla cima che e' caratterizzata solo da persone, persone, persone e ancora persone, partiamo stavolta proprio dal summit del monte Takao. La vista di Tokyo da li e' splendida, mentre il Fuji-san ancora una volta decide di starsene nascosto dietro alle nuvole. Le montagne che fanno da cornice al panorama di sud-ovest sembrano finte, quasi fossero state disegnate la mattina stessa per non lasciare i giapponesi con l'amaro in bocca. 

Tuttavia, ci sono troppe persone, ovunque, in ogni parte e in ogni luogo, centomila all'assalto di ristoranti di soba e quadrati di spazio dove sedersi per un picnic alcolico (Si, i giapponesi trovano sempre l'occasione per farsi una birretta o due) e poi appisolarsi al sole (o forse e' coma etilico……mah). L'idea e' quella di proseguire verso la cima successiva, Shiroyama, nella speranza di trovare meno gente e più spazio per appartarsi e fare un attimino di siesta all'ombra per ricaricare le batterie. E così e' stato. Raggiungere Kobotake Shiroyama (montagna del castello, 城山) ha impiegato meno di un'ora attraverso un agile sentiero che taglia un fitto bosco di pini, silenzioso e quasi deserto se non fosse per quei due o tre altri scalatori incontrati lungo la via. Bello, bellissimo e magico. Da qui si vede Tokyo ancora meglio che da Takao, l'occhio riesce proprio a cogliere l'estensione della città, giù giù fino a Yokohama e addirittura riconoscere Tokyo Sky Tree, Shinjuku, Landmark Tower. Sempre sfortunati per quanto riguarda Fujisan, pero'.

Non avevo un'idea precisa di quanto fossero collegati i sentieri qui nelle pre-alpi giapponesi, tanto che mi sono sorpresa non poco quando ho visto a una delle biforcazioni che si può raggiungere il lago Sagamiko (相模湖). Io e Derek decidiamo al volo: abbandoniamo l'idea di tornare verso Takao per visitare il tempio, e proseguiamo. Si va al lago. La passeggiata e' sempre di quelle in mezzo ai pini, ora su ora giù, poi si fa ripida e scende a zig-zag quando più ci avviciniamo al lago. Tra l'altro a un certo punto imprecisato nei boschi abbiamo attraversato province, spostandoci da Tokyo (dove si trova Takaosan) a Kanagawa (dove si trova Sagamiko)…

Da dove siamo la superficie del lago e' argentea, circondata dal verde scuro delle montagne. Mi sa che siamo proprio arrivati in tempo per cogliere gli ultimi sprazzi di tramonto. Il lago a Sagami e' artificiale, costruito sbarrando un fiume che attraversa la valle. Qui, e' un po' come essere a Hakone, alle porte di Izu, solo che ci si impiega meno tempo ad arrivare.

A parte questa differenza di collocazione, gli scenari sono familiari: montagne tutto intorno, lago con pedalo' a forma di cigno, barche, pescatori, ristoranti piccoli e vecchi quanto il lago stesso, strade deserte non appena cala la sera. Sicuramente da non sottovalutare per chi vive nell'area metropolitana di Tokyo, Sagamiko può essere visitato ogni momento dell'anno, sia per la fioritura dei ciliegi che per il folliage autunnale. In inverno e' abbastanza freddo qui, ma nel parco vicino al lago organizzano lo spettacolo di luci intorno al periodo di Natale e lo si può vedere fino agli inizi della primavera. In estate scommetto che non c'e' di meglio per trovare riparo dalla calura estiva in città. 

Presto questi monti ci rivedranno ancora. E' certo.

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The call from Nature is loud after a while you live in a jungle made of concrete. This time of the year is made for hiking, so I ask Derek to join me for a green Sunday at Takaosan. We better use the warm and sunny days while they last.
Takao is unfortunately THE destination for those who only have one day to rebalance the energy flow. A small description on why Takao is so popular can be found here.

Let's skip the beginning, that one that goes from getting to the station at the base of the mountain until reaching the top because it is only about people, people, people and more people. This time we start from the summit of Takao. The views of Tokyo from here are really nice, but Fujisan is shy again and hides behind the clouds. All those mountains framing the South-East panorama look like they were painted that very morning, just in order not to leave the Japanese dissatisfied.

However, there are too many people, everywhere, any place and any where, thousands assaulting the one soba restaurant or hunting for a square of ground where to sit and picnic with a beer in their hands (the Japanese are always resourceful when it comes to find occasions to have alcohol), and later on take a nap under the sun (or is it…ethyl coma?). The idea is to continue to the next mountain, Shiroyama, in the hope that we find less people and more space in order to find a semi-private spot under the shade and have a siesta, to recharge our batteries. And we managed very much so. Reaching Kobotake Shiroyama (castle mountain, 城山) took us less than an hour via a very easy trail cutting through the pine trees. It was silent and almost empty, apart from those two or three hikers we met (and greeted) on the way. Very beautiful, and magic. From the top of Shiroyama Tokyo looks even better, the eye can take the whole city all the way down to Yokohama, it can spot Tokyo Sky Tree, Shinjuku buildings, Landmark Tower. About spotting Fujisan, though, no luck.

I didn't know how connected mountain trails were here, and I was surprised when I saw signs to Sagami lake (相模湖) from Takao. Derek and I decide on the fly: give up the idea to go back to Takao to see the temple and proceed. We're off to the lake. We hike up, then down, we walk through pine trees, then we dramatically zig-zag down as we are approaching the lake premises. And, in all this, we virtually switched prefectures, form Tokyo (Takao) to Kanagawa (Sagami lake)…

From our viewpoint, the lake surface is silver, surrounded by the dark green of trees. We got there just in time to catch the last glimpse of light before dark. Sagami lake is an artificial lake, and this maybe is the only difference between this area and Hakone whereas the rest is tremendously familiar: mountains all around the lake, swan shaped boats, fishermen, restaurants, empty streets at night. Just, Hakone is rather far. For Tokyoites, Sagami lake represent a valid alternative to the farer Izu gem, and it offers beautiful sceneries year-round: cheery blossom in spring, foliage in fall, summer is cooler around the lake, and winter is super cold but they set up Christmas illumination at the park near the lake that last till April.

Surely these mountains will see us again.









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