Friday, August 21, 2009

Hawaii in Yokohama

Prima della partenza per le vacanze a lungo programmate è prassi organizzare una uscita con gli amici. A due giorni dalla partenza per Nagasaki, organizzo una cena con Serena in un ristorante hawaiano, con tanto di inaspettato spettacolo di danza hula dal vivo. Oltre a lei e Gio, un suo amico dei tempi dell'università, l'immancabile Ursula e il simpatico J. Gruppo variegato ed eterogeneo, ci ritroviamo a chiacchierare delle nostre terre d'origine, dei costumi e delle abitudini culinarie. E ancora una volta mi rendo conto di quanto sia importante conoscere altre culture e allargare i propri orizzonti.

La ragazza che ci accoglie al nostro arrivo è visibilmente scarna e sottile e, come dice un mio carissimo amico, "se le accendi una lampadina dietro la schiena le puoi fare la radiografia". Avvolta in un pareo lilla, ci fa accomodare al nostro tavolo giusto in tempo per assistere all'ultimo spettacolo di danza hawaiana dal vivo. Un gruppo di 5 ragazze in gonnella e noci di cocco a posto del costume, corone di ibisco in testa, collane di fiori, si lancia in una serie di danze in cui anche alcuni commensali prendono parte dietro invito delle ballerine. Nonostante siano piccole e magre, non sono pelle e ossa come la svampita ragazza di prima, ma magari è solo l'effetto "rotondo" delle noci di cocco e delle gonnelle di paglia.

Il ristorante è ampio, arredato in maniera semplice e nicchie coi tavoli, che assomigliano alle capanne di legno e foglie di palma dele zone tropicali, sono sistemate lungo il perimetro della sala. Al centro tavoli rotondi e un'area grande appena per uno spettacolo senza troppi effetti speciali. Alcune statue di legno che dovrebbero richiamare l'arte tipica, collane d fiori sistemate pressappoco ovunque danno al posto il giusto tocco di hawaianità che ci vuole.

I cocktail sono molto curati nella presentazione, arrivano dentro ciotole di noci di cocco, decorati con ananas, foglie di palma, ombrellini di carta e orchidee.

E come spessissimo accade in un ristorante in un giorno qualunque, c'è sempre qualcuno che festeggia il compleanno, cosi che cantare la canzone di rito è un obbligo e un passatempo.

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Before leaving for the vacation planned for long time, going out with friends is normal. Two days before the departure to Nagasaki I arrange a dinner with Serena in a Hawaiian restaurant, with the unexpected live show of hula dance. Together with her and Gio, an old friend of her from the University, Ursula and J can't miss too. Heterogeneous group of people, we chitchat about our own country of origin, our own customs and food traditions. And once more I realize how important meeting other cultures and widen one's own horizon is.

The girl welcoming us at our arrival is too skinny and slim, one who, as a dear friend of mine says, "if you lit a light behind her back, you can have her x-rayed". Wrapped into a lila pareo, she shove us to our table just in time to see the last live dance show of the evening. A group of 5 girls in skirts and coconut bras, hibiscus rings on the head, flower necklace, start a series of dances in which the people in the restaurant are invited too by the dancers to join. Even small and slim, they don't look skin and bones like the girl before, but it can as well be just the "round" effect of the coconut bra and the hay skirts.

The restaurant is large, furnished in a simple style and tables under palm roofs are arranged along the perimeter of the hall. In the middle are round tables and a area big enough to allow a show with no special effects. Some wooden statues representing the local art, flowers put nearly everywhere give to the place the right Hawaiian touch it needs.

Cocktails are very curated, they are presented and served into coconut bowls, decorated with pineapples, palm leaves, paper umbrellas and orchids.

And as very often happens in a restaurant in a normal day, there was a birthday. Singing the songs fo fun and entertainment is a kinda must.
 



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