Sunday, October 15, 2017

Lifestyle - Origami -- 折り紙

For this appointment with the Lifestyle series I will introduce 折り紙 (Origami), the paper folding technique to create objects, animals and other things.

We all know the Japanese love for precision, practice-make-perfect technique, and patience. Origami is all that. In order to succeed in rendering a subject, one must accurately fold, unfold, and refold the paper to the millimetre, must probably try an endless number of times before getting somewhere close to the perfect shape. I guess it might work as character building activity as well, or that’s what I would expect from a Japanese, maybe. But eventually, what an expert folder can make out of a square piece of paper has of the incredible. This art, moreover, goes very deep into the Japanese culture, just look at gift wrappings: nowhere else you’ll see it done like it’s done in Japan. 

There is a place in Tokyo, called Origami Kaikan, that is THE temple for the lovers of this art and a must-see. In there, visitors can find: a gallery with several origami pieces and also paper prints, all of which can be purchased; a shop where to buy all the possible imaginable printed paper and instruction books (with tear-off paper for immediate practise), accessories and such for origami practise or as gifts; a workshop space where participants can learn how to make origami; and a paper dyeing studio where it is possible to attend (and participate actively) the process of colouring of all papers and prints in the shop. Speaking of paper, the one used for the origami, washi in Japanese (和紙), is thicker than average paper and often made of rice. Its main feature is that it has a good hold of creases, so that the finished figurine doesn’t unfold.

I have to say I didn’t know of the existence of an “origami temple”, but I am not surprised…after all, Tokyo is the place where you can find anything you want if you look enough. While I was there, checking what the shop had to offer and lingering on the prints (only Japanese themes and landscapes, of course), the director of the place -and the creator of all the origami figures and patterns in there- Kobayashi Kazuo was giving a demonstration of paper folding to the shop clients. Other than showing off the latest of his published origami books (“all the books here, mine”, “this one, published yesterday”), he was sitting there in front of us amazed customers quickly folding paper into snakes, roses and cranes without even looking! I also saw he used tools, like a wooden stick to flatten the creases, and long tweezers to roll. Also, if you buy a book and are lucky enough to be around while he’s showing this stuff, he’ll sign it. That makes it for a nice memory of Japan.

There were zillion of different creations all around the various 4 floors of the Origami Kaikan, even a dragon boat with sailors, or a samurai helmet, but I couldn’t but notice that many of them were actually mini paper cranes (the most famous origami) glued together to form anything from wind chimes to wisteria trellis.

Who knew one could make so much out of a piece of coloured paper.

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Per questo nuovo appuntamento della serie Lifestyle vi parlo di origami (折り紙), la tecnica di piegamento della carta per creare varie figure.

Sappiamo bene la passione dei giapponesi per precisione, perfezione e pazienza. L’origami e’ tutto ciò. Al fine di realizzare un soggetto di carta, bisogna infatti piegare e ripiegare con cura al millimetro, possibilmente provando un milione di volte prima di arrivare alla forma pressoché finale. Uno potrebbe ben dire, o forse mi viene da pensare cosi direbbero i giapponesi, che questa sia una attività atta alla formazione del carattere. Comunque, quello che uno potrebbe ricavare da un pezzetto di carta ha dell’incredibile. Che poi quest’arte e’ parte integrante della cultura giapponese, per esempio basta guardare al modo in cui si fanno gli incarti qui, introvabile al di fuori del Giappone.

A Tokyo c’e’ un posto chiamato Origami Kaikan che e’ il tempio vero e proprio per gli amanti di quest’arte, e un posto da vedere. Li’, si può trovare: una galleria d’arte di origami vari e diversi, in aggiunta a stampe, tutto acquistabile; un negozio dove si possono trovare carte in tutti i possibili colori e accostamenti cromatici, libri con le istruzioni per origami con tanto di cartine annesse come parte del libro, accessori di vario tipo e comunque idee regalo; uno studio dove si può imparare come fare gli origami e infine uno studio dove e’ possibile osservare e partecipare come colorare la carta. Che poi, parlando di carta, quella che viene usata per l’origami, in giapponese detta washi (), e’ abbastanza spessa, ottenuta dal riso quasi sempre, in modo da garantire una migliore presa delle pieghe in fase di creazione.

Pur ammettendo che non conoscevo dell’esistenza di questo “tempio dell’origami”, la cosa non mi stupisce tanto…alla fine Tokyo e’ il posto in cui si trova di tutto se si cerca abbastanza. Mentre mi trovavo li, guardando un po’ quello che il negozio aveva da offrire con particolare interesse per le stampe (tradizionali giapponesi), il direttore del posto -nonché il creatore di tutti gli origami- Kobayashi Kazuo stava dimostrando l’arte ad alcuni clienti. Ora, a parte il fatto di pubblicizzare i suoi libri (“questi manuali, tutti miei”, “questo qua, pubblicato ieri”), questo signore pieghettava foglietti di carta davanti agli allibiti visitatori in rose, serpenti e altro, senza manco guardare quello che stava facendo! E ho anche visto che usava altri attrezzi, tipo pinze per arrotolare e bacchette di legno per appiattire la carta. Tra l’altro, se dovesse capitare che uno si trova a acquistare uno dei suoi manuali di origami e lui si trova li, di sicuro gli si può chiedere un autografo sul libro…un bel ricordo del Giappone, tutto sommato.

C’erano miriadi di creazioni diverse in tutti e 4 i piani dell’Origami Kaikan, addirittura una barca con i naviganti dentro, o un elmo di samurai…insomma, tanta roba. Ma la maggior parte di origami erano in effetti tanti piccoli aironi di carta che formavano altre cose, tipo immagini modulari, scacciapensieri, tralicci con glicine, e cose cosi.


E chi se lo immaginava che uno può fare cosi tante cose con un pezzo di carta.









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