Wednesday, March 25, 2015

Niseko unlimited - ニセコ

I didn't know there was so much snow in Australia…no, really. Going there even took less than 2 hours from Tokyo, by plane!

I looked out the window of my hotel room and I saw snow, skiers and more snow. I then went down to have breakfast and I saw Australians... Welcome to Niseko Village, hereafter referred to as Ozville.

My second trip to the northernmost island of Japan, Hokkaido, is to Niseko, arguably the best ski resorts area in Japan. Despite being the biggest Australian colony outside of Australia. Haha. Well, recently also targeted by Chinese and Indonesian/Malaysian/Thai tourists. The ski area covers roughly a half of mount Annupuri, second highest ski mountain after Asahikawa, perfectly shaped snow coated cone comprising of 4 resorts connected at the top and providing powder lovers with excellent runs and top class snow. I didn't believe what is said about Niseko that its snow is like nothing else humans have experienced (Hokkaido is blessed with more than 10m snow in one season). Well, now I do. Although it hadn't snowed for a week, conditions were still excellent, so I can easily guess at the peak of season must be beyond terrific. And with 4 resorts to choose from, stay assured that any expectations are met. If I really have to find something bad I'd say that the snow at the very top of the mountain, that is, the last 100 meters that separate you from touching the sky, was a bit icy due to the cold and dry nights and hence risky, but otherwise I would have loved to climb those last few meters up, crossing the resort boundaries, for the ultimate backcountry experience...

But up and down we went, rode each and every slope again and again, pushed our limits, dodged trees, hit new speed records.

Facing mount Annupuri is the even more perfectly shaped snow capped cone of mount Yotei, volcano actually, that gently rises from the flat valley, and gifts Niseko skiers and boarders with dazzling views (when not shyly hiding behind the clouds). 

For three days I woke up in a place where trees were buried in snow, frozen in space and time, where clouds brushed the mountain, right above our heads, where steamy hot thermal water welcomed us in the outdoor private bath at the end of each day. For three days I was in heaven. 

Now, back to Ozville…the four Annupuri, Hanazono, Niseko Village and Hirafu resorts offered good coffee, benches and tables outside where people can sit, relax and enjoy a sunny day. So very Japanese NOT. I didn't see the crepes guy with his booth, nor did I spot the soft cream cart, both a steady presence in all ski resorts in Japan. In Hirafu, the largest center of all in the area, only one out of ten restaurants was Japanese, even less than that were Japanese shops and stores. The Japanese character of the area, in other words, has been completely modified over the years, due to the increasing Australian presence. Many of them own properties and "made gold out of snow" (to cite The Age) setting up businesses, providing packages, tours, lessons and more. Even breakfast at the hotel where we were staying (very nice place) accommodated for the pickiest customer. Oh, but there is a restaurants and shops complex meant to look Japanese. Buildings are designed to look old style Japanese houses, there is a main road marked by a fake shinto gate, but it's all show. I guess it's for tourists to be able to return home with some overpriced souvenirs and a few pictures of "Japan"...

But, there was one thing that can't be but Japanese: outdoor onsen. The hotel featured a large indoor bath with thermal water and also an outdoor one, so inviting and soothing that the idea of being out in the cold air at night wasn't so bad after all. 

Anyhow, the reason why everybody (including us) goes to Ozville is only one: best quality snow. Whether luxury and a homey feel are provided or not, whether genuine or adjusted local context, those are entirely optional. What matters is the unique snow experience this trip represented. I now have a scar, one of those I longed to have, that I am proud to show, like a well inked tattoo.

There's no good way to properly mention all those bits that made the last ski trip for this season a memorable one…I am afraid that I would only be able to mix my impressions of food, company, stay, board, nature and all just like a huge car accident pileup. But fear not, it's only nine months to Christmas. Countdown has officially started.

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Non sapevo che ci fosse così tanta neve in Australia…e pensare che sta a sole 2 ore di volo da Tokyo!

Guardando dalla finestra della mia stanza in hotel ho visto neve e solo neve. Poi, andando a colazione ho visto solo australiani... Benvenuti a Niseko Village, da qui in poi ribattezzato Ozville.

Il mio secondo viaggio verso Hokkaido, l'isola del Giappone più a nord, ha come meta Niseko, che posso dire e' il miglior posto in Giappone per lo sci, nonostante rappresenti la più grande colonia australiana fuori dall'Australia. Hehe. A dire il vero, negli ultimi anni e' stato anche preso di mira da turisti cinesi e del sud-est asiatico. L'area sciistica copre praticamente meta' fiancata del monte Annupuri, la seconda montagna dopo Asahikawa, una montagna a forma di cono su cui si adagiano 4 diversi impianti da sci collegati alla cima, che regalano agli appassionati neve di prima classe e piste eccellenti. Non credevo a quanto si dice di Niseko, che vanta neve come nessun uomo abbia mai provato (in una sola stagione a Hokkaido possono cadere oltre 10m di neve), ma ora ci credo: nonostante non avesse nevicato per una settimana, le condizioni erano ancora ottime, quindi posso immaginare come possa essere nel pieno della stagione. E con 4 impianti tra cui poter scegliere, sono sicura che le aspettative di tutti possono essere soddisfatte. Se proprio dovessi cercare qualche neo, direi che per gli ultimi metri prima di raggiungere la cima, la neve era un po' ghiacciata, quindi leggermente rischiosa, ma altrimenti mi sarebbe piaciuto scalare gli ultimi metri oltre i confini dell'area sciistica per provare un fuoripista unico…

Ma noi siamo andati su e giù, provato ogni pista più e più volte, spinto al limite delle possibilità, schivato alberi, e toccato nuovi record di velocità.

Di fronte al monte Annupuri si trova l'ancora più perfetto cono innevato del monte Yotei, anzi vulcano, che si erge gentilmente dalla valle piattissima, e regala a chi scia viste panoramiche da cartolina (in quei pochi casi in cui non si nasconde timido dietro le nuvole).

Per tre giorni mi sono svegliata in un posto dove gli alberi sono seppelliti dalla neve, immobilizzati nello spazio e nel tempo, dove le nuvole accarezzano la montagna, proprio sopra di noi, dove acqua termale bollente ci dava il benvenuto nella vasca all'aperto alla fine di ogni giornata. Per tre giorni sono stata in paradiso.

Ora, tornando a Ozville…i quattro impianti Hirafu, Annupuri, Niseko Village e Hanzono avevano tavoli e sedie fuori all'aria aperta, il caffè servito era ben fatto, e dei classici negozietti dove ci si compra la crepe o il gelato, tipici di ogni area sciistica giapponese, neanche l'ombra. In sostanza, Ozville e' proprio non giapponese. Addirittura a Hirafu, che e' il centro più grosso, solo un ristorante su dieci era giapponese e ancora meno erano i negozi e locali. Per farla breve, il carattere giapponese e' stato completamente modificato nel corso degli anni, per via della sempre crescente presenza australiana. Molti sono addirittura gestori di varie attività, come tour, pacchetti vacanze, alberghi, lezioni di sci e quant'altro. In pratica, per citare The Age, gli australiani hanno fatto della neve oro. Pero' e' stato recentemente costruito un piccolo centro con negozi e ristoranti dall'aspetto molto giapponese: case di legno che ricordano l'architettura di un tempo, ma e' tutta apparenza. Credo sia stato pensato per quei turisti che vogliono tornare a casa con qualche souvenir e qualche foto del "Giappone"…

Ah, ma c'e' una cosa che non può che essere giapponese: le terme esterne. L'albergo offriva una vasca di acqua termale all'interno e una all'esterno, molto invitante e rilassante al punto che l'idea di stare fuori al freddo di sera non era poi così male.

Comunque, il motivo per cui tutti (noi inclusi) vanno a Ozville e' uno solo: neve della migliore qualità. Se con lusso e familiarità o senza, se con un contesto locale genuino o artefatto, poco importa. Quello che conta e' l'esperienza unica che rimane da questo viaggio. Ora ho una cicatrice, una di quelle che morivo dalla voglia di avere, che sono orgogliosa di mostrare, come un tatuaggio ben fatto. 


Non c'e' un modo per elencare in maniera appropriata tutti quei piccoli elementi che hanno reso l'ultimo viaggio della stagione un viaggio memorabile, ho paura che se ci provo sarei solo in grado di incasinare il tutto come accade nei tamponamenti a catena. Ma niente paura, mancano solo nove mesi a natale. Il conto alla rovescia e' iniziato.












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