Saturday, March 31, 2012

Lifestyle - The Japanese spirit

La giapponesita' e l'effimero, il senso della vita racchiuso in un fiore, la temporaneità della bellezza, la poesia di una vita che nasce e si spegne presto, la fugacità del tutto, lo struggente colore rosa….esiste una sola parola in giapponese per descrivere lo spirito giapponese. No, non e' geisha e neanche karaoke….
Mi riferisco alla parola 桜 (sakura , fiori di ciliegio) che da sola raccoglie in se un mondo e più di significati.

Il fiore di ciliegio rappresenta la bellezza e la perfezione: i petali, cinque, armoniosamente disposti intorno a una corolla perfetta, di un rosa intenso o pallido, bianchi o con appena un filo di colore, come i volti freschi delle giovani donne che arrossiscono per nulla.
Il fiore di ciliegio rappresenta la calma interiore e la pacatezza: si schiude pian piano, con timidezza, quasi a chiedere il permesso per mostrarsi, debole e indifeso di fronte al suo destino, consapevole dell'importante ruolo che, suo malgrado, ricopre.
Il fiore di ciliegio rappresenta la rinascita: il rigore invernale ha spogliato gli alberi, sembrano morti. Ma a un certo punto la natura si risveglia, la linfa ricomincia a scorrere e dal niente viene fuori un'esplosione di colori. Il miracolo della vita si ripete ancora una volta.
 Il fiore di ciliegio rappresenta la temporaneità: sboccia nell'arco di una notte, rallegra gli animi, porta speranza per poi appassire e morire. Ricorda agli uomini che tutto ha un inizio e una fine.
Il fiore di ciliegio rappresenta la malinconia e la tristezza: ha una vita breve, la sua bellezza si consuma presto, il vento disperde i petali appassiti e la gioia anch'essa se ne va.
Quanta poesia e' nata ispirata dalla bellezza caduca e rosea, quante feste si sono consumate all'ombra di un albero di ciliegio, quanta malinconia su quel tappeto di petali!

Come sakura, lo stile di vita giapponese: nulla e' per sempre, cose, persone e sentimenti hanno una durata limitata nel tempo, alla vita segue la morte e l'intervallo tra i due estremi rappresenta solo una brevissima parentesi di struggente malinconia. I giapponesi non guardano al futuro come un traguardo, bensì come la fine di un viaggio, che sia domani o tra mille anni non si può dire, e questo li fa vivere nell'apatia, li porta a concentrarsi nelle piccole cose, nel coltivare la bellezza come unica distrazione, nell'elevare a perfezione ogni gesto e maniera, nella cura maniacale del dettaglio…tutto semplicemente per evadere dalla realtà effimera.

Noi poveri e comuni mortali pero' non vediamo così in profondità, e ci limitiamo solo a goderci l'arrivo della primavera, ci facciamo semplicemente contagiare dall'euforia.
Sfido voi a resistere dal soffermarvi davanti a un albero di ciliegio in fiore, sfido voi a non intrattenervi a scattare foto di questa manifestazione di vita! Non importa quante volte il ciclo della natura si ripete con la stessa modalità davanti ai nostri occhi, anno dopo anno, ci ritroviamo tutti li, impazienti di affollare parchi e aree verdi, ansiosi, meravigliati dalla bellezza eterna, eppur fugace, di un semplice, piccolo, fragile fiore.
Andate, e meravigliatevi, ma guardando alle cose con una consapevolezza nuova, cambiate punto di vista... 

************** 

The Japanese way and the ephemeral, the meaning of life enclosed in a flower, the brevity of beauty, the poetry of a life that starts and soon ends, the transience of all, the aching pink…there is one single word in Japanese to describe the Japanese spirit. No, it is not geisha, neither is karaoke…
It is the word 桜 (sakura , cherry blossom), which alone holds a world and even more of meanings within.

The cherry blossom represents beauty and perfection: the petals, five, gracefully sitting around a perfect corolla, bright or light pink, or white with just a blush, like the young women's fresh faces, when they blush for the slightest thing.
The cherry blossom represents calmness and placidity: it opens up slowly, shyly, as if it were asking for permission to show up, weak and harmless facing its fate, conscious of the important role it has, despite itself.
The cherry blossom represents rebirth: the winter cold stripped the leaves off the trees which seem dead. But one day nature wakes up, lymph starts again to flow and an explosion of colours comes from the nothing. The miracle of life happens again.
The cherry blossom represents impermanence: it blooms overnight, it makes the soul rejoice, it brings hope, but soon after it withers and dies. It reminds people everything as a beginning and an end.
The cherry blossom represents melancholy and sadness: its life is short, its beauty expires soon, the wind blows petals and happiness away.
How many poems inspired by the pink, fleeting beauty, how many parties under the cherry trees, how melancholic that carpet of petals!

As sakura, so is the Japanese lifestyle: nothing lasts forever. Things, people, feelings have an expiration date, death follows life and the interval between the two extremes is just a tiny parenthesis of acute gloom. The Japanese don't regard the future as a goal, but rather as the end of a journey, whether today or in thousands years doesn't matter, and they endure life in apathy, they focus on those little meaningless things, in venerating beauty, in improving every gesture to mastering it, in manically caring for details…this is simply to evade from short-lived reality.

We, ordinary living beings, can't grasp this deep truth, and we merely get influenced by the euphoric atmosphere.

I dare you not to stop by a cherry tree to admire it, I dare you not to take photographs of such a manifestation of life! It doesn't matter how many times the natural cycle is repeated, in the very same conditions, year after year in front of our eyes, we have all been there, impatient, anxious to go out, to be fascinated by the ethereal and yet ephemeral beauty of a simple, tiny, fragile flower.

Go and wonder, look at things with a new awareness, change your point of observation.

Sample cherry blossom over 4 years...
Una raccolta di fiori di ciliegio di 4 anni...










Thursday, March 29, 2012

Giramondo - Globetrotter

Non mi sembra ancora vero, non ci posso ancora credere. Come se non stesse accadendo davvero....e' sempre la solita sensazione, quando fino al giorno prima non mi rendo contro e poi a ridosso della partenza mi faccio prendere dall'ansia...

Ad Aprile torno in Sicilia per una breve vacanza. Vacanza che si e' accorciata all'ultimo minuto, facendomi rinunciare a qualche giorno extra da trascorrere qui' e li' per le capitali d'Europa, ma pazienza, cerchiamo di vedere i lati positivi della vacanza, che non sono poi pochi, ne' da sottovalutare. 

Posso finalmente fare un po' di luce sul mistero dell'itinerario, che e' tra i piu' pazzi che abbia mai organizzato fino ad ora. E', di fatto, un mezzo giro del mondo...

Tokyo-KL-Ams-Venice-CT-Milan-Ams-KL-Tokyo. Non male, no?

Partiro' da Tokyo la mattina del sabato di Pasqua, per fare prima tappa a Kuala Lumpur. Li mi aspetta una goduriosa cena in centro, grazie a uno stop-over di 7 ore e grazie alla grande disponibilita' di persone fantastiche che si prenderanno la briga di intrattenermi per una sera.

Viaggero' durante la notte per arrivare a Amsterdam la mattina di Pasqua. Giusto il tempo per una colazione, senza lasciare l'aeroporto, e poi di nuovo in partenza per Venezia, dove mi fermo per pranzo e per una visita turistica della citta'. Anche questa tappa e' lunga, 7 ore tra due voli, e anche qui persone fantastiche si prenderanno cura di me. Prevedo gia' una pasqua alcolica...volete che non ci si beva uno (o due, tre...) sprizzetto a Venezia?

Infine, la sera di Pasqua potro' finalmente abbracciare i miei familiari e festeggiare degnamente in piena modalita' "Riunione di famiglia".
Ora, qui mi aspettano 10 giorni di totale nullafacenza, solo passare il tempo coi miei nipoti, dormire, mangiare....insomma, vita dura!

Dovendo mantenermi sulla durata della vacanza, devo dire addio a una settimana di svago che avevo inizialmente progettato. Se pero' i piani andranno comunque per il verso giusto, riusciro' a visitare Bruxelles in circa 12 ore....che sarebbe poi il tempo che avrei a disposizione prima di ripartire per Tokyo da Amsterdam via una seconda tappa a Kuala Lumpur, dove mi fermo un attimo per riprendermi con una dolce colazione...
Ora, che fare delle mie 4 ore in transito a Milano verso Amsterdam???Si accettano suggerimenti.

Tutto questo potra' accadere con la speranza che non ci siano ritardi, soprattutto nelle connessioni ad Amsterdam, dove di fatto mi aspetta un ritiro bagagli e un nuovo check-in....ogni tappa del viaggio e' rischiosa, perche' poi la reazione a catena scatenata da un solo imprevisto causerebbe lo sfaldamento dell'intero (e unico) piano. Incrocio le dita e prego affinche' tutto vada liscio come l'olio.

A presto

*************

It doesn't seem real yet, I can't believe it yet. As if it is not happening...it's the same feeling every time, when I don't realize anything till the last day and then as the departure approaches I become anxious....

In April I go back to Sicily for a short vacation. A vacation that got shortened last minute and I had to give up on some extra days I was planning to spend here and there around Europe's capital cities. It cannot be helped, it's OK, and I shall focus on the many positive sides of the holiday.
I can finally disclose the mysterious itinerary, which is the craziest I have planned so far. It is, in facts, a half world tour....

Tokyo-KL-Ams-Venice-CTA-Milan-Ams-KL-Tokyo. Not bad right?

I will leave Tokyo on Easter Saturday morning, first stop being Kuala Lumpur. There, thanks to a 7hrs stop over and thanks to fantastic people who will take care of me for an evening, a yummy dinner in the city center is planned.

I will fly over night to get to Amsterdam on Easter day. I have just the time for breakfast without leaving the airport and again I will fly with destination Venice, where I stop for lunch and for some sightseeing. This stop, too, is 7hr long in between flights, and here, too, fantastic people will make sure I have a good time.
I foresee an alcoholic Easter...you think I won't try Venetian spriz while I am there?Of course I will.
Finally, on Easter evening I will be with my folks and celebrate properly, mode "Family reunion" on.
Now, I will spend here the next 10 days, doing simply nothing, spending time with my niece and nephews, eat, sleep...a hard life, so to speak!

I have to keep my trip short, and so I have to give up on a week of mere amusement I had previously planned. But if my plans will go well anyway, I will manage to at least visit Bruxelles in less than 12 hours....which is the time I have before departing for Tokyo from Amsterdam, via Kuala Kumpur again, to revive my body with a sweet breakfast..

So, what to do with my 4 hours in Milan, on my return way to Amsterdam?Suggestions welcome.
All this can happen with the hope there won't be any delays, especially with connections at Amsterdam where I in facts have to go through a baggage claim and a new check-in....every part of the trip is risky, because the chain reaction started by one single accident might cause the disruption of the entire (and only) plan.
I cross my fingers and pray for everything will go well.

See you soon

Monday, March 26, 2012

Lifestyle -- Martial Arts - Arti Marziali

Una delle strade che porta alla conoscenza della cultura giapponese e' quella delle arti marziali, fusione di disciplina, rigore, forza fisica, e pace interiore.

Grossolanamente si possono individuare due categorie di arti marziali, quelle tradizionali e quelle moderne.

Le arti marziali tradizionali includono quelle discipline di combattimento utili ai samurai nelle battaglie, sia con sia senza armi. In questa categoria, tra le tante, si colloca l'arte della spada Kenjutsu (剣術), che altri non e' che una lunga serie di tecniche e esercizi su come utilizzare la spada in maniera efficace. Chi non ha sentito mai parlare di Katana (かたな), chi non ha mai visto il cartone animato di Lupin dove un zen-issimo Gemon usava la sua spada con destrezza e agilità fulminea…
Nel tempo la spada, da strumento di morte divenne un mezzo di perfezionamento spirituale, oggi mero oggetto di collezionismo.

Un' altra arte marziale tradizionale e' il Ninjutsu (忍術), ovvero tutto l'insieme di tecniche di combattimento o più che altro di sopravvivenza che formano il ninja, fondamentalmente spia e assassino. Fanno parte del ninjutsu discipline quali travestimenti, fughe, tiro con l'arco, medicina, esplosivi e veleni, mimetizzazione, raccolta di informazioni, elusione. Nella testa di tutti esiste l'immagine di almeno un ninja, che corre nella notte e si confonde con l'oscurità, nemico invisibile temuto per le sue armi letali.
E la fantasia di scrittori, registi, appassionati, amatori, fanatici di ogni tempo e' piena zeppa di samurai e ninja, le due figure leggendarie che hanno reso famoso l'oriente più di ogni altra cosa. 

Le arti marziali moderne, quelle che non vengono praticate certo per sopravvivenza, ma elevate a tecniche di preparazione mentale e fisica, sono principalmente judo, aikido, kendo e karate (seppure le categorie sono moltissime). Judo e aikido derivano entrambe dal jujitsu, quindi sono molte le similarità tra le due arti.

Il judo (柔道), o via gentile, e' un combattimento senza armi il cui obiettivo e' di atterrare l'avversario o di immobilizzarlo usando pressione su articolazioni di braccia o collo. La tecnica e' quella di usare la forza dell'avversario a proprio vantaggio piuttosto che opporsi ad essa.

Aikido (合氣道), o via dell'armonia spirituale, e' un insieme di tecniche di auto difesa basate su torsioni e atterramenti finalizzati a sfruttare il momento dell'avversario per dirigere la forza contro di esso. In questa disciplina si pone molta enfasi sul raggiungimento di uno stato di calma mentale e di controllo del proprio corpo al fine di gestire al meglio le mosse dell'opponente. Seppure l'aikido non e' una tecnica finalizzata all'uccisione, alcune mosse possono comunque essere fatali.

Kendo (剣道), o via della spada, e' una tecnica di combattimento base dell'allenamento dei samurai ma che oggi viene praticata per coltivare disciplina, pazienza e costruzione del carattere. Bisogna indossare protezioni a busto, polsi, una maschera per il viso, guanti per la spada (di legno) eccetera, ovvero una armatura leggera, così che anche durante i combattimenti, i colpi inferti all'avversario non sono letali , ne' tantomeno dolorosi. 
Infine, il karate (空手), o mani nude, e' forse l'arte marziale più conosciuta quando si parla di Giappone, sviluppatasi a Okinawa. E' un sistema di combattimento senza armi che prevede calci, colpi, bloccaggi con braccia e gambe.

L'obiettivo del karate e' quello di concentrare il massimo della potenza e della forza sul momento e punto d'impatto. Assieme ai combattimenti, nel karate e' facile avere anche campionati di forme, o kata, dove singoli partecipanti eseguono movimenti predefiniti che simulano difese e attacchi. 

Il karatè, come tutte le altre discipline orientali, pone l'accento su controllo mentale e rispetto, seguendo principi filosofici vecchi quanto lo stesso Giappone. Fondamentali sono i seguenti:
Aiki (合氣), o "energia congiunta" , e' descritta come il riuscire a sconfiggere l'opponente accompagnandolo nelle sue mosse, non solo in senso fisico di forza inferta, ma anche dal punto di vista mentale, cercando di intuire quello che pensa l'avversario e assecondarlo invece di contrapporsi a esso, col risultato di controllare le sue mosse e batterlo.
Un altro concetto comune a molte arti marziali e' l'attitudine, il carattere, o Kokoro (こころ), che viene interpretato come spinta interiore a migliorare se stessi per raggiungere la perfezione dell'arte.
E poi c'e' l'immancabile concetto di cortesia, o Rei (れい), emergente, ad esempio, dagli inchini che si scambiano i contestanti. Colui che sfoggia cortesia nel karate, ad esempio, sarà cortese anche nella vita, seppure cortesia non e' sinonimo di servilismo o modestia, perché quella non fa parte delle arti marziali: quando un karateka pratica le sue forme, o Kata, esprime sicurezza e fierezza. 

La giusta combinazione tra carattere e gentilezza e' l'armonia che aleggia al di sopra di ogni cosa.

E' da un po' di tempo che lavoro a un progetto. Si tratta di intervistare chi, tra i miei amici, pratica una di queste discipline, per capire come loro vivano il rapporto con l'oriente, se si adattano meglio alla società, se la loro passione li aiuta nell'integrazione e nella comprensione della cultura. Ci sono quasi, datemi ancora un po' di tempo per mettere assieme il materiale e poi vi sapro' dire cosa ne e' uscito fuori. Ho anche la testimonianza di un giapponese, perché e' anche bello vedere il punto di vista interno. E ho un ospite speciale, una video intervista interessante davvero.

******************

One of the ways to know Japanese culture is through martial arts, a fusion of discipline, strength, severity and calm.

Roughly one can divide martial arts into traditional and modern arts.

Traditional martial arts include those fighting techniques, either bare hand or with weapons, useful in battle to samurai. In this category, among many, is the art of the sword Kenjutsu (剣術), aka a long series of exercises and a bunch of techniques on how to use a sword effectively. Who hasn't heard the word Katana (かたな), who hasn't seen that cartoon where a very zen Gemon used his sword with impressive skills….
Later in time the sword, from being an instrument of death became a means of spiritual training, and today is a mere collection item.

Another traditional martial art is Ninjutsu (忍術), which is the whole set of fighting techniques, or I'd better say survival techniques, forming the ninja, a spy and an assassin, basically. Belong to ninjutsu camouflage, escape, archery, medicine, explosives and poisons, disguise, collection of information, avoidance. In everyone's imagination there is at least one ninja running in the night, blending into the darkness, an invisible enemy feared for his lethal weapons.
And here, too, the fantasy of writers, movie directors, fanatics, amateurs, is full of samurai and ninja, the two legendary characters that, alone, made the East famous more than anything else.

Modern martial arts are the ones not definitely used for survival, but they are rather elevated to become mental and physical training. Those are mainly judo, kendo, karate, aikido (although the categories and sub categories are many more).
Judo and Aikido both derive from jujitsu, and therefore they share some similar elements.

Judo (柔道), or gentle way, is a weapon-less fighting technique aiming at immobilizing the opponent by use pressure on joints, neck or arms. The technique is to use the opponent's force to own's advantage rather than fighting it.

Aikido (合氣道), or the way of spiritual armory, is a set of self-defense techniques based on twisting and knocking down the opponent using their momentum to direct all the strength against them. The emphasis is put on reaching a status of mental calm and control of own's body in order to successfully handle the opponent's moves. Although aikido doesn't aim to kill, some moves can be lethal.

Kendo (剣道), or way of the sword, is a basic fighting technique to the samurai training, but today practiced to cultivate discipline, patience and personality. One must wear protectors for upper body, wrists, a mask for the face and gloves for holding the sword (made of wood), so basically a light armor to make sure that while fighting throws are not fatal, nor painful. 
Finally, karate (空手), or empty hands, is perhaps the most known Japanese martial art and it was developed in Okinawa. It is a fight technique without weapons, made of kicks, throws, breaks with hands and legs.
The aim in karate is to concentrate the most power and strength on the instant and the point of impact. Together with the fight competitions, in karate they have forms, or kata, competition where single participants execute predefined movement simulating the offense and the attack.

Karate, like all other oriental martial arts, emphasizes mental control and respect, following as old philosophical principles as Japan itself. Following ones are fundamental:
Aiki (合氣), or joint energy, is described like the ability to defeat the opponent by accompanying him in his moves, not only in a physical meaning of applied force, but also mentally, trying to guess what the opponent is thinking and following him instead of fighting him, with the result of controlling his moves and win.

Another concept common to many martial arts is attitude, character, or  Kokoro (こころ), interpreted as an inner force aimed to self improvement in order to master the art.
Then the concept of courtesy, or Rei (れい), emerging for example from the bowing the competitors exchange in a competition. Who shows courtesy in karate, for instance, will be gentle also in life. That courtesy is not synonym of humbleness, nor submission. That is not part of martial arts: when a karateka practices kata, he is fierce and confident.

The perfect combination between character and courtesy is the harmony always floating around and on every thing.

It's been a while since I have decided to work on a fun project. It is about interviewing those friends of mine who practice any of those arts, to understand how they interact with the East, whether they are better adapting to society, whether their passion is helping them in their integration and in understanding Japanese culture. I am getting there, give me just some more time to put all I have together and I will be able to tell you a nice story. I even have collected the experience of a Japanese, because I thought it is nice to see things from an internal point of view. And I also have a special guest for a quite interesting video recording.


Sunday, March 18, 2012

The Arabian Rock rocks Shinjuku

Dopo anni di inattività in questo settore, riesploro il mondo dei ristoranti a tema, andando a cena in uno davvero interessante: per chi ama l'atmosfera da "Le mille e una notte" esiste il ristorante Arabian Rock, dall'ingresso quasi anonimo e dai piatti che colpiscono soprattutto per la presentazione piuttosto che per il tipo di cucina.

Non vi aspettate che il principe di Persia in persona venga a darvi il benvenuto, pero' si entra solo dopo che un paggio ha annunciato la vostra venuta e la porta si apre da sola, come accade nelle favole. Una fanciulla col velo in testa e l'ombelico in bella vista vi accoglie, vi spiega qualcosa e vi conduce servilmente al vostro tavolo immerso nella penombra, dopo di ciò arriva il servizio di uova sode d'oro appena vi siete accomodati al tavolo….trattamento da principi, e' il caso di dirlo.

Arredamento e design non sono male, i tavoli sono appartati dentro a nicchie in cui si vede a stento, la privacy e' assicurata da una tenda e i camerieri si fanno vivi solo se vengono chiamati. Per una cena intima, indisturbata direi che questo e' un posto da considerare.
Il menu non e' da primati, pero' e' abbastanza fantasioso, con composizioni di dolci che sembrano carrozze, decorazioni di pasta sfoglia, spiedini di carne, eccetera. I loro cocktail hanno nomi esotici, seppure per essere sicura che siano nomi veri persiani dovrei prima portarci Parisa e chiedere il suo parere, e decisamente originali. Raccomando vivamente quello a base di frutti di bosco, con tanto di more, lamponi e ribes a inzupparsi di alcol.

Se siete fortunati a festeggiare il vostro compleanno qui, il dolce vi verra' consegnato da una troupe di personaggi fiabeschi quali il genio della lampada, Ali Baba, la principessa Jasmine, Aladino…ovvero l'intero cast Disney, per intenderci.
La cosa interessante e anche sorprendente e' che, annunciato un compleanno in sala, le luci vengono spente a TUTTI i tavoli, il che, badate bene, e' abbastanza irritante perché come accennavo i tavoli sono tutti appartati e già di loro in penombra….togliendo via le luci (all'improvviso) praticamente siete al buio completo…cosa che può far piacere al festeggiato in questione, ma non di certo agli altri…
Altra cosa, la canzone di buon compleanno e' praticamente sparata dagli altoparlanti in tutto il locale. Di nuovo, non fa per niente piacere a chi non si ritrova a festeggiare.
Provare per credere.

Khodahafez
خداحافظ

****************

After years of inactivity in this sector, I re-explore the world of theme restaurants, going for dinner to an interesting one: who loves the "Arabian nights" atmosphere will be delighted to know Arabian Rock is out there, with a quite anonymous entrance and dishes that impress more in presentation than in cuisine.

Don't expect prince of Persia welcoming you at the door, but actually you will enter only after a page has announced your approaching, and the door opens magically, like in the tale. A young lady with a veil on her head and a belly button well visible on her tummy greets you, tells you something and humbly will lead the way to your table, which is under a dim light. After that you will get a boiled golden egg treat as soon as you sit…service for a prince, one could say.
Furniture and design are not bad, the tables are all inside niches in where you can barely see, privacy is assured by a curtain and staff comes in only when called for. For a private, intimate dinner experience I'd say this is a place to consider.

The menu is not stunning, but it is enough creative, with sweets compositions looking like chariots, flaky pastry decorations, meat skewers and so on. Their cocktails are rather original and have exotic names, although, to be totally sure they are not making up persian names I should first bring Parisa along and ask her opinion. I strongly recommend the one with berries, with lots of fruits soaking in the alcohol.
If you are lucky enough (lucky you!) to celebrate your birthday here, the cake will come together with a crowd of characters form the fairy tales, like Aladdin, the genius, princess Jasmine …..which is the whole Disney entourage, to make it simpler.
The interesting, and surprising, thing is that , a birthday being announced in the restaurant, they turn the lights at ALL tables off, which is, mind you, rather irritating because, as above mentioned, the tables are already lit by minimal lights….turning all lights off (suddenly) leaves you in the darkness. This might be of enjoinment for the party guy, but not for the others….
Also, the birthday song, is basically blasted from all loudspeakers in the place. Again, this is not really liked by the ones who are not celebrating any birthday.
Try it yourself.

Khodahafez
خداحافظ






Saturday, March 17, 2012

Trick art - Arte magica

Come l'inizio, la fine. Io e Michela ci siamo incontrate a Chinatown un giorno di febbraio di 4 anni fa per la prima volta. A distanza di 4 anni, poco prima che Michela lasci il Giappone, ci incontriamo, sorte vuole, a Chinatown. Ma non voglio parlare della tristezza che avvolge il pensiero dell'ultimo incontro….tra l'altro oggi piove a dirotto, come nei paesi tropicali, dove si sente la pioggia scrosciare…ecco, così. E quindi non parliamo di cose tristi.

Siamo andate a Chinatown, dunque, al museo delle illusioni ottiche, un posto pieno dipinti che sembrano essere reali. Per ogni quadro c'e' una descrizione con una foto esempio di come posare accanto alle opere e creare così delle scenette niente male.
L'occhio e la mente sono seriamente presi in giro dagli effetti ottici, tra cui molti famosi come la stanza in cui due persone sembrano una un gigante e l'altra no, o la casa con l'anti gravita' o altre ancora…
Ottenere un effetto 3D perfetto pero' non e' cosa facile, come io e Michela abbiamo avuto modo di provare….c'e' da considerare la luce, l'angolo da cui scattare la foto, la posa, l'inventiva personale, la fantasia…..

La foto perfetta non lascia intravvedere il trucco, ma le nostre foto non sono uscite tanto bene, seppure avevamo tutto il museo a disposizione, e tutto il tempo che ci serviva per ripetere più e più volte la stessa foto. 
Uno dei trucchi che ci ha tenute li per ore e' stato uno specchio magico, di quelli che restituiscono non la tua immagine riflessa ma l'opposto della tua immagine….prima di rendercene conto, di quello che effettivamente era, abbiamo perso i nostri buoni 10 minuti in speculazioni varie, fino a quando abbiamo letto la descrizione sotto…..un vecchio e noto trucco, insomma. Mi fa venire in mente i giochi di prestigio che provavo con mio fratello.

Una carrellata di foto e' molto più esplicativa e interessante di qualsiasi racconto, lo so. Ma anche le impressioni personali vogliono la sua parte. Come bambine, io e Michela ci siamo divertite, questo e' quello che conta.

*************

Like the beginning, like the end. Me and Michela met in Chinatown in February 4 years ago for the first time. After 4 years, just before Michela leaves Japan for good, we meet again in Chinatown. But I don't want to comment on the sadness around the last meeting….today among the other things is raining, it is like in the tropical places, where you hear the rain falling..like that. So let's not talk about sad stuff.

We went to Chinatown, then, to the Trick Art Museum, a place with paintings that look real. For every piece there is a caption and a sample photo showing how to pose near the paintings to create illusions.
The eyes and the mind are seriously tricked by the optical effects, and among them many famous ones, like the room where two people look one a giant and the other one tiny, and many more…
Obtain a perfect 3D effect, though, is not easy, as me and Michela learned….one has to take into account light, angle, pose, creativity, personal touch….

The perfect photo doesn't how the trick, while our photographs didn't come out well, although we had all the time we needed to try again and again as the place was as empty as doomed.
One of the illusions that held us for long it was a mirror, one of those that reflect not your image, but the flipped image of yours….before realizing what the trick was we spent our 10 good minutes speculating around until we decided we should read the caption….well, but it is an old trick, anyway. It reminded me of the magic tricks me and my brother used to play.

A strip of photos would actually be more efficient than any story, I know. But personal impressions are worth to mention, too. Well, me and Michela had fun like children, and that's what counts.








Sunday, March 11, 2012

A weekend reSEOULution

La Corea non e' nella lista delle mie destinazioni preferite, ma basta una motivazione valida per cambiare idea che sono già seduta al mio posto corridoio in aereo. Decisione subitanea, ma necessaria e voluta fortemente per seguire il mio cuore alla disperata ricerca di una pausa, anche breve, dal Giappone tutto.

All Nippon Airways non solo offre pasti completi per un volo di solo due ore, ma mette a disposizione anche i servizi multimediali (cioè, dal decollo all'atterraggio non si fa in tempo a finire di guardare un film!!!)

Metropoli in costante crescita, Seoul e' stata paragonata a Tokyo come capitale dell'Asia, e' stata considerata una delle destinazioni top nel 2011, gode di un crescente interesse da parte di media, industrie, turisti…non chiedetemi il perché, io continuo a preferire di gran lunga Tokyo.

Per qualcosa, in effetti, Seoul va considerata: più aperta verso l'esterno, la conoscenza dell'inglese e' ampia, la minore accortezza nelle maniere e nel comportamento che si vede invece nei vicini cugini a Tokyo e' compensata da una generale disponibilità e maggiore apertura nei confronti dello straniero.

Vedere Seoul dall'alto mette un po' di angoscia, se devo essere sincera (non me ne vogliano i miei amici coreani): una vasta superficie montagnosa da cui si ergono, in gruppi, monolitici palazzi per abitazione, alti, brutti, senza colore, senza esteriorità, senza anima...
Poi montagne, purtroppo spoglie per via della stagione invernale, e ancora conglomerati accantonati l'uno con l'altro, come a volersi rubare l'aria e lo spazio a vicenda.
La cosa non cambia molto con l'arrivo della notte, quando solitamente le città cambiano aspetto...
In 36 ore non posso certo avere un'idea precisa di Seoul, non posso neanche visitare tutti i punti turistici. E a dire il vero non sono a Seoul per quello... 

Itaewon e Insadong. Una e' il centro nevralgico di Seoul, dove si concentrano lo shopping, il divertimento e la vita notturna, dove e' possibile trovare ogni tipo di bar, ristorante, club. L'altra e' affollata dai devoti dello shopping di lusso e dai turisti in cerca di articoli tradizionali.

Itaewon e' occidentale, essenzialmente. Essendoci questo viavai brulicante di vita, e avendo la base militare americana a pochi metri da questo centro, la presenza di stranieri, soprattutto, appunto, americani, si vede e si sente. Non solo, anche turisti e altri residenti stranieri bazzicano le stradine di Itaewon. E' abbastanza inquietante vedere più facce occidentali che asiatiche.
La sera, un po' di salsa per gradire, in buona compagnia, e poi qualche ora in discoteca. Almeno ho vissuto la notte, se non altro.

Insadong, piena delle maison più famose, da gucci a coach, propone anche negozi di mobili antichi, libri, piccoli caffe', gallerie d'arte, ristoranti interessanti. Tra le altre cose qui si trovano i negozi che forniscono gli artigiani, ed e' comune vedere pennelli di crine di cavallo, di quelli usati per la calligrafia, appesi alle vetrine dei negozi. Moltissimi i venditori ambulanti, che cercano di vendere ogni tipo di mercanzia, bancarelle con cibo da strada come patate dolci, frittelle eccetera.

Per caso o per fortuna, questo non mi e' dato saperlo, assisto a una danza tipica coreana, con l'intervento da parte di più di una persona tra il pubblico (alticci, ovviamente).
Questa parte di Seoul, e' molto più interessante della sovraffollata Itaewon, e ha un tocco di genuinità. 

Notizie flash su Seoul

il nome della compagnia telefonica 'olleh' e' 'hello' scritto al contrario. Geniale.
per salire sulla Seoul Tower bisogna andare muniti di passaporto
verificate sempre che al controllo immigrazione vi timbrino il passaporto (a me non lo hanno fatto, e avrei potuto avere seri problemi)
Lotte e Samsung possiedono praticamente tutto a Seoul (hotel, centri commerciali, edilizia, tecnologia)
tutte le foto aeree della città sono ritoccate (in base a quello che ho visto io)
passeggiando a testa bassa per le strade di Itaewon e' possibile imparare a salutare in varie lingue
ci sono più ponti sul fiume Han che mesi nel calendario, e per qualche motivo ignoto, sono tutti illuminati con fantasie di luci
i coreani hanno la stessa percezione spaziale dei giapponesi (vagare senza meta e senza curarsi di cosa accade attorno a loro)
ballare salsa a Seoul non e' male

************

Korea is not in the list of my favorite destinations, but I need only a valid motivation to change my mind and be already sitting at my aisle seat on a plane. Instant decision, but necessary and strongly wanted to follow my hearth in a desperate need of a break, even short, from Japan as a whole.
All Nippon Airways offers not only complete meals for a mere two hours flight, it also features movie service (i mean, you can't finish to watch a movie between take off and landing!!)

Increasingly growing metropolis, Seoul has been compared to Tokyo as a capital of Asia, it was considered one of the top destinations in 2011, it gets more and more interest by the media, companies, tourists…don't ask me why, I still prefer Tokyo by far.

There are some things, tho, Seoul is to be accounted for: more open, wide knowledge of English, lower politeness -which is seen in the Tokyoites behavior- is balanced with a general availability toward the foreigner.

Seeing Seoul from above is a bit anguishing, if I have to be honest (no offense intended, my Korean friends): a vast mountainous area from where groups of monolithic buildings, tall, ugly, without colors, without style, without soul stick out….
Again, mountains, unfortunately dry and bare because of the winter, and then more clusters of concrete one next to the other, as if they wanted to steal each other's air and space.
Things don't change much when night comes, when usually cities turn into a more pleasant look…
Yes, sure, I can't get an idea in my 36hrs in Seoul, I don't have time to even see the touristic spots. And actually I am not in Seoul for that….

Itaewon and Insadong. One, Seoul pulsating centre, where are shopping, entertainment, nightlife, where you can find all types of bars, restaurants, clubs. The other is crowded by the luxury shopaholics and tourists looking for traditional items.

Itaewon is, essentially, westerner. With the constant activities, and with the USA base nearby, the foreigners' presence, Americans above all as said, is definitely noticed. Not only that, but tourists and foreign residents walk Itaewon area. Quite disturbing to see that most faces were of westerners and not of asians.
At night, some salsa dancing, in good company, then a few hours in a club. I have experienced nightlife, at least.

Insadong, lined up with the most famous brand shops, from gucci to coach, it features also antique shops, book stores, cafes, art galleries, interesting restaurants. Among other things, it is here where all craftsmanship happens, and seeing calligraphy brushes of all sizes at all shops is quite common. Many are the street sellers, who sell all types of souvenirs, street food stands with sweet potatoes, tarts, pies and what not. 
Luckily or not, we don't know, I happened to see a Korean dance performance, with the participation of some form the public (someone drunk, obviously).
This part of Seoul is actually more interesting than the crowded Itaewon and it keeps a touch of genuine culture. 

Fast facts about Seoul

the telephone company's name 'olleh' is actually 'hello' mirrored. Genius.
to go in the Seoul Tower you must bring your passport
always check that at immigration they stamp your passport (they "forgot" to stamp mine, I could have run into serious troubles)
Lotte and Samsung basically own anything in Seoul (shopping malls, buildings, technology, hotels)
all photos of the city are edited, color enhancement enforced (from what I could see)
walking by looking at your feet in Itaewon has the advantage of teaching you to say hi in many languages
there are more bridges on the Han river than months in the calendar, and for some obscure reason they get all lit up at night with patterns
Koreans have the same spacial awareness of the Japanese (moving around without caring what happens around them)
salsa in Seoul is not so bad










Tuesday, March 6, 2012

Sicilian style delivery -- Consegna in stile Sicilia

Parte I
Un mistero mi ha tenuta impegnata per le ultime 24 ore.
Nella mia cassetta della posta trovo una notifica da parte delle poste, dopo che qualcuno ha provato a consegnarmi qualcosa ma non mi ha trovato a casa.
Il mittente mi e' sconosciuto, il che alimenta il mistero. Non aspetto nessun pacco, nessuna lettera, nessun documento consegnato per posta...che sia una vendetta?un avvertimento?una sorpresa?uno scherzo?
Due lettere soltanto, J R, che mi fanno pensare alla compagnia ferroviaria Japan Railways....ma non lo credo possibile, dai! Fino a che, chiedendo aiuto a qualcuno per fissare una nuova consegna, pare proprio che sia la compagnia ferroviaria a mandarmi qualcosa.
Non sappiamo cosa sia, ne quanto sia grande, il mistero si infittisce invece di risolversi. Non vedo l'ora di sapere cosa ci possa mai essere di tanto importante da spingere la JR a mandarmi qualcosa....le speculazioni fioccano, la curiosità contagia i colleghi....
Per precauzione indosserò  i guanti non appena l'omino della posta mi consegna l'oggetto!

Parte II
Era solo la consegna di una EX IC card, ovvero una carta ricaricabile con accesso diretto al conto che permette di viaggiare con Shinkansen senza bisogno di biglietti…ovvero si paga con un semplice "blip"!

**************

Part I
A mystery has been keeping me busy for the last 24hr.
In my mailbox, I found a undeliverable item notice, as someone tried to hand me something but didn't find me at home.
Sender is unknown, which increases the mystery. I am not waiting for any parcel, letter, document, package by post...may it be a vendetta? a warning? a surprise? a joke?
Only two letter, J R, which make me think of only the Japan Railways company...but that cannot be possible, can it! Until, asking someone to help me to reschedule the delivery, I get to know that it can as well be right the JR company trying to send me something.
We don't know what that could be, neither how big it could be, the mystery grows instead of dissolve. I can't wait to know what there could possibly be so important to make JR send me any thing....speculations, speculations, curiosity is spreading among the colleagues....
Out of precautions, I will wear gloves when the postman will hand me the thing!

Part II
It was just the delivery of an EX IC card, which accesses directly the money account to buy Shinkansen tickets without need to have tickets…that is, you pay with a swipe and a "blip"!