Monday, January 21, 2008

Fly back to Europe -- Torno in Europa


Domenica 23 Dicembre 2007, il conto alla rovescia è finito e si è pronti. stamattina sveglia alle 6, per essere sicuri di aver tempo per fare tutto.

Il risveglio non è certamente paradisiaco, fuori piove, è ancora buio, e io ho una valigia, uno zaino e il pc da trasportare......damn!!!Dopo la doccia, il caffè e una sistemata ai capelli decido che è meglio fare un controllo globale, per l'ennesima volta.

Buttare la spazzatura: fatto.
Sistemare le piantine in modo da non farle morire durante la mia assenza: fatto.
Staccare gas: fatto.
chiudere l'elettricità: fatto.
Controllo documenti, biglietti e passaporto: fatto.
Check della valigia: fatto.
chiudere la porta di casa: fatto.

Poi qualche foto del terminal, controllo bagagli, controllo passaporti...e finalmente al gate di partenza. Si parte! Un po di batticuore, gli ultimi messaggini mandati dal cell giappo, i pensieri malinconici e ansiosi che cominciano ad annidarsi nella testa.

Il viaggio verso Narita airport non è dei più esilaranti, ma procede tutto bene, il paesaggio diventa rurale via via che ci si avvicina all'aeroporto, le casette piccole e basse prendono il posto dei palazzi, i campi coltivati prendono il posto dei centri commerciali, il traffico è inesistente. Arrivo abbondantemente in tempo per fare check in, lasciare il mio bagaglio che alla prova bilancia non si scompone..SOLO 14kg!!!!!Niente posto corridoio stavolta, ma finestrino, e vabbè mi dico, sempre meglio di essere capitata nel mezzo dell'aereo incastrata tra due noiosissimi vecchioni sonnecchiosi!!!
Durante l'attesa mi intrattengo parlando al telefono con i cari amici salutati qualche sera prima mangiando yakitori e parlando del passato, promettendo loro prelibatezze tipiche siciliane al mio ritorno, osservando le varie tipologie di viaggiatori che in questa giornata di pre festa si ritrovano a passeggiare per i negozi del duty free. Si parte in perfetto orario, lungo il tragitto dal terminal alla pista di decollo ammiro altri velivoli decollare e atterrare e mi meraviglio pensando al mestiere del pilota.

Decolliamo, finalmente, ma la sensazione come di aver dimenticato qualcosa, di aver tralasciato qualcosa non mi molla, e poi la sensazione strana che prende tutti coloro che da un lato vogliono restare dove sono e dall'altro lato vogliono andare.... Il cielo sopra Narita è nuvoloso, ma appena saliti su di poche centinaia di metri si incomincia a intravvedere l'azzurro, e finalmente ci lasciamo le nuvole sotto, quasi che fossero un tappeto di cotone steso su un pavimento di vetro. E viste dall'alto, finalmente per una volta, sono davvero davvero bianche. Sopra di noi, il cielo blu. Il sole illumina le ali dell'aereo, e nel frattempo mi accorgo che tutto sotto di noi è ghiacciato, e i fiumi sembrano strisce di vernice bianca su una tela scura.

Poi continuando verso ovest, incontriamo il tramonto, che ci viene a salutare presentandoci la luna piena e i suoi milioni di colori che tingono nuvole e cielo ora di rosso, ora di rosa, ora di porpora e finalmente lasciano il posto all'oscurità della notte siberiana.

Del fatto che abbiamo volato in alto fin al limite nord della fredda siberia, ne ho la certezza estrema perchè quando stavamo per lasciare il continente asiatico per entrare in Europa, iniziava a fare giorno, e dal finestrino riuscivo a vedere l'enorme distesa bianca che andava a buttarsi a mare.....uno spettacolo da togliere il fiato restare li a guardare i puntini luminosi, focolai dei paesini sparsi nella vastità del continente, distanti anche centinaia di chilometri uno dall'altro. Quasi quasi si riusciva a toccare il ghiaccio, lassù al limite col circolo polare artico, prima di virare verso sud ovest e fare una passeggiata tra le nuvole sottili e stratiformi della Scandinavia, per poi seguire la linea del tramonto giù fino a Monaco, il mio primo stop.

L'aeroporto di Monaco è abbastanza grande, bello, ben organizzato, e soprattutto calmo. Tutto fila liscio, e persino la partenza, seppure ritardata per via del ghiaccio sulle ali dell'aereo, è stata simpatica, con un pilota folle che correva a mille all'ora per le piste dell'aeroporto.

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Sunday 23 December 2007, countdown's over and I'm ready. This morning wake up time 6 o'clock, to be sure to have time for everything. The wake up is not nice, it's raining, it's still dark outside, and I have to carry a suit case, a pc bag and a backpack......damn!!!After a shower I drink my coffee, I adjust my hair and then another global check.


Throw away garbage: done.
Set the plants to keep them alive while I'm away: done.
Check passport and flight tickets: done.
Turn of gas: done.
Turn off electricity: done.
Check luggage: done.
Lock the door: done.

Here we go!A bit of pitter-patter, I send the last messages from the Japanese mobile, I start having melancholic and sad thoughts. The way to Narita airport is not so great, but it goes well. The landscape gets rural the more we travel towards the airport, small tiny houses instead of skyscrapers, cultivated fields instead of Department stores, traffic jam doesn't exist. I arrive in plenty of time to check-in, leave my suit case ,only 14kg!!!my seat is window side. Some pictures of the terminal, baggage check, then passport check....and finally at the gate.

While I wait I entertain myself talking on the phone with the dear friends who I said goodbye a couple of evenings before while eating yakitori and remembering the past,and promising them very delicious stuff at my coming back to Japan. We leave on time, finally, but I still have that feeling like I have forgotten something at home, and then I also feel that strange sensation that everybody who wants to stay but wants to leave knows...The sky on Narita is cloudy, but as soon as we go up a hundreds of meters, the blue shows up, and the clouds are finally left down, like a cotton mat on a glass floor.And from that perspective they appear, finally, bright white. The sun hits the aircraft wings, and looking out of the window I can understand that phenomenon of the mysterious white cloudy stripes I could see from the ground.

Traveling over China I realize that all is frozen, the rivers are like white signs on a dark board. Then we continue towards West, and we meet the sunset that comes and greets introducing the full moon and its millions of colors painting the clouds red, pink, purple, and then the Siberian darkness comes. 
When the sun started rising again, I realized also that we were flying very very high, at the borders with the polar circle, I could even touch the ice, if I put a hand outside! What an amazing picture seeing all those tiny and sparse lights from the houses hundreds of km far one each other in the middle of the white nowhere! Then we moved towards South and we had a trip through the thin and flat clouds of Scandinavia, to follow the sunset line until Munich, my first stop.

Munich airport is huge, nice, well organized and quiet. Departure with no worries, even though it's been delayed because of some ice on the wings of our plane, but we could enjoy a pilot driving like crazy along the lanes!

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