Thursday, December 13, 2007

Roppongi Crossing, Japanese contemporary art - MAM


Fino al 14 gennaio al MAM, Mori Art Museum, a Roppongi Hills va in scena una mostra che ha dell'interessante, e esibisce opere di artisti contemporanei giapponesi. Sono andata questo fine settimana spinta dalla curiosità, ma poi sono rimasta poco soddisfatta dell'entità e dell'estensione della mostra, per un motivo principalmente: per il prezzo pagato, intorno a 10 euricchi, avrei sperato che il giro durasse più a lungo di quanto è stato in realtà.....una misera ora.

Per certi aspetti l'impressione che ho avuto è stata circa la stessa avuta durante la Design Festa, cioè un allucinatorio, un noir di sottofondo, un certo non so che di inquietante che si infiltrava nelle opere astratte e non di questi maestri delle arti figurative. Sculture di marmo o di polistirolo di forma indefinita, cani di bronzo dai colli ritorti e che esprimevano rabbia e agonia nello stesso tempo..modelli di corpi umani esibiti come modelli di cartapesta, in cui era possibile vedere all'interno le strutture portanti ...pitture su tela sgargianti dai soggetti poco identificabili, i colori sembravano essere usciti da un processo di fluorescenza e iper accentuazione dei toni brillanti, quasi che fossero dotati di proprio sistema di illuminazione al neon.....fumetti in bianco e nero stilizzati, dove una faccia è semplicemente un ovale e gli occhi sono due lineette orizzontali....gigantografie di foto prese qui e lì in giro per il Giappone e poi ritoccate al computer per accentuare con dei colori o dimensioni insolite questo o quel particolare.... video di ogni sorta, persino di una partita a ping pong giocata con una bilia di vetro su in tavolo di legno,anch'esso esposto come pezzo d'arte, in cui si vedevano solo due coppie di mani intente a giocare; o anche video di azioni rasentanti la demenza.

Una cosa carina, invece è stata vedere diapositive 3D, semplicemente è bastato all'"artista" di fare foto allo stesso soggetto in movimento, e poi impilare una sull'altra le diapositive ottenute...mettendo una luce proveniente dal basso, che attraversa le immagini, il risultato è di un oggetto in 3 dimensioni.

Accanto a queste opere esprimenti una deficienza globale, ho trovato alcuni pezzi degni di ammirazione:

1-un modello in scala ridotta in legno di un tempio giapponese (il padiglione d'oro di Kyoto), perfetto in ogni dettaglio, ma non un modello normale, era bifronte,come se fosse stato poggiato sul pelo dell'acqua di un lago e se ne vedesse la copia speculare dipartire da esso, tant'è che stava appeso a mezz'aria. Per una fanatica dell'architettura questo era proprio quello che volevo vedere.

2-un modello molto molto futuristico di una metropoli moderna, fatta tutta di grattacieli e torri e palazzi.....beh, se sembra banale posso aggiungere che il materiale con cui l'intera opera è stata realizzata era metallo, suppongo acciaio, più precisamente dava l'impressione di essere stato realizzato mettendo su pezzo per pezzo una tonnellata di ingranaggi meccanici, come pistoni, viti, bulloni e via discorrendo. Il tutto poggiato su in disco sempre in metallo.....oppure, altra ipotesi è che l'artista abbia scavato un blocco pieno di metallo, riuscendo a riprodurre una città esplosa verso l'alto....strabiliante!

3-un video atto a dimostrare la bravura dei maestri di computer grafica, in cui si vedevano gli oggetti prendere forma, o anche cambiare forma, in un continuo trasformarsi da qualcosa in qualcos'altro, muoversi, modificare i loro colori, creare, col loro muoversi nello spazio, aggregandosi o separandosi, altre nuove forme.

4-un 'opera spettacolare, un'opera d'arte funzionale e funzionante, un gioco di abilità logico-matematica: l'opera è una superficie di circa 20mq, su cui si trovano speciali chip-detector. Il gioco, funziona così: si prende una carta con un chip impiantato e raffigurante un numero; si entra nel "circuito" e si attraversano i detector in cui è scritta una operazione da eseguire e l'obiettivo del gioco è attraversare le porte, e quindi fare queste operazioni, fino ad ottenere un risultato predeterminato. Il risultato intermedio viene di volta in volta aggiornato e memorizzato in un pc, tramite pressione di un bottone...ottenuto il risultato voluto, si è ammessi a lasciare il circuito. Bellissimo, anche perchè ogni volta che il temerario soggetto attraversa una porta sbagliata, il chip-detector suona........meraviglioso!!!!

5-Il pezzo più interessante dal punto di vista dell'emozione suscitata: sequenza sinusoidale di enormi diapositive semi-trasparenti, effetto negativo, raffiguranti una Tokyo immortalata al tramonto. immaginate una enorme foto semi trasparente, sviluppata tante volte in modo tale che l'originale e le copie fossero disposte una di seguito all'altra a una distanza di alcuni centimetri, a formare una grande S. E camminare lungo questa grande S dà la sensazione della profondità e del dinamismo.


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Until Jan 14th, an interesting exhibition on Japanese contemporary art at the Mori Art Museum in Roppongi hills takes place. I went last weekend moved by curiosity, then I remained not very plenty satisfied by the exhibition, basically because of one thing: I paid a lot, so I guessed the tour took me more than a tiny hour.


Under a certain point of view I had the same impression had at the Design Festa, that is a skosh* of hallucinating, a background 'noir', a sort of something unsettling that penetrated into these masters-of-the-figurative's works. Sculptures in marble or in foamy material of an undefined shape, some bronze dogs with their necks twisted expressing ferocity and agony at the same time...paintings of undetectable subjects in very bright colors, like fluorescent markers, as they possessed a inbred neon light system.....black&white stylized comics....giant pictures taken here and there around Japan and then digitally altered to highlight one detail...reproductions of the human body where it was possible to see the inner structure...all sorts of movies, even of a ping-pong match payed using a glass ball on a wooden table, exposed too, where you could only see two couple of hands paying; or movies very close to craziness. One very nice thing was to see 3D pictures, and the only thing the "artist" had to do was taking pictures of the same subject in motion, then it was enough to pile up the negatives, putting a light from the bottom and here you are your 3D picture.


Besides those deficiency-driven artworks, I could find some of fine interest and admiration:
1- a scaled size wooden model of a Japanese temple (the golden temple in Kyoto), perfect in every detail. But not a normal one, it was specular, like it laid on the water and you could see its mirrored image.


2- a futuristic reproduction of a modern metropolis, made of skyscrapers and high buildings...looks of no interest, but I add that the material the stuff is made is metal, maybe steel, and it gave the impression it was created putting and piling up piece by piece tons of mechanical stuff, like plungers, screws, nut cases, being able to reproduce an exploded town. 
3- a movie aimed to show the ability of the experts in computer graphics where you could see the objects change their shape in a continuous transformation into something different, changing colors and position.


4- a spectacular work, a functional and functioning creation, a logic-mathematics game: you have a 20 sqare m area, where special chip-detector are positioned. The game is : you grab a chip-card with a number on it, you enter the circuit and you pass through the detectors where a math operation to be performed is drew on top and the goal is to go through all the doors and do the calculations in order to get a predetermined result. the intermediate result is time by time stored into a pc....when you get the result you are allowed to leave the area. the cool thing is that any time the player undergoes a wrong detector, an alarm rings...wonderful!!!!


5- the most interesting work, referring to the emotions it put out: a S-shaped sequence of big semi-transparent photos showing Tokyo at sunset. Imagine this picture, repeated several times so that the original and the copies are arranged hanging from the ceiling in a S-shape, at a distance of few centimeters one from the other. Walking along this big S gives you the idea of width and dynamism.

* skosh is the english translation of the Japanese 'sukoshi', meaning 'a little bit', nowadays included into american-english vocabulary

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