Monday, December 17, 2007

A presto!

L'effetto che i saluti, saluti in generale visti sia nel caso di partenze definitive, sia nel caso di temporanei allontanamenti, hanno in questo particolare contesto è strano, perchè in fondo, a queste persone che hai conosciuto chi per pochissimo tempo, chi da pochissimo tempo, chi da lungo tempo, ti ci aggrappi, sperando che possano colmare il vuoto lasciato dai familiari e dagli amici lontani, diventano la tua famiglia, i tuoi amici, non importa da quanto a lungo li conosci, può anche bastare un giorno per sentirti "a casa".

Ed ecco perchè quando ci si abbraccia per salutarsi in vista delle ferie imminenti, o peggio ancora per -si spera di no- l'ultima volta, si sente un attimino di tristezza.

Poi rimangono le promesse...si ci sentiamo, si ci vedremo, si andrà tutto bene....e però che ci posso fare, ogni saluto per me è sempre una fine di qualcosa.....

Butta la pasta, sto arrivando

Bene, tra soli 7 giorni si parte, mi sembra davvero davvero strano ritornare a casa dopo un così lungo periodo, devo ammettere che mi costerà un pochino di fatica riabituarmi alla normalità della Sicilia e delle sue millenarie tradizioni, al caos del traffico di Catania e alla lentezza della burocrazia....ma speriamo bene, purtroppo dovrò avere a che fare sia con traffico, sia con burocrazia, sia con tradizioni, sia con tante altre cose che al momento mi sembrano tanto lontane nel tempo e nello spazio!

Fino ad ora questo paese mi ha dato tanto ma mi ha anche tolto tanto, dopo 10 mesi e più non so ancora se mi sono integrata o no, se mi sono abituata o no, ma so che mi fa una certa impressione ritornare a casa per le vacanze. Forse questo essere da sola, lontano da tutti, a dover imparare a badare a me stessa e a gestirmi la vita, influisce non poco, e ora mi sento più parte di questo mondo che del precedente, senza nulla togliere a tutto quello che ho temporaneamente lasciato per inseguire sogni e chimere.

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In only 7 days I will leave, it seems really really strange to go back home after so long time, I have to confess it will be a bit hard to get used again to Sicilian normality and to its thousand years old traditions, to the chaotic traffic in Catania and to the slow bureaucracy....but, let's hope! I will have to deal with traffic, offices, traditions, and many other things I feel so far away in space and time!

Till now this country has given me a lot and it has taken a lot from me, after more than 10 months I don't know whether I feel integrated or not, got used or not, but I know it's kind of weird to go back home for vacation. Maybe this being alone, away from all, learning to take care of myself and my life is influencing me, and now I feel more belonging to this world than the previous one, without complaining about all what I have left to follow dreams and chimeras.

Sunday, December 16, 2007

A Natale -- Xmas time

Chiara C. l'altra sera in una mail mi raccontava degli addobbi, del fatto che finalmente adesso sembra davvero Natale, e mi ha dato uno spunto per un post che deve essere scritto.

E' risaputo che i giapponesi, e in generale molti popoli asiatici, sono per tradizione non-cattolici, bensì un mix tra buddhisti e shintoisti, e in effetti fino a qualche decennio fa non c'era traccia di tradizioni natalizie dal sapore occidentale. Ma, si sa, la globalizzazione ha preso anche qui e allora ogni occasione è buona per indurre la gente al consumismo di massa, così che anche in Giappone adesso si festeggia il Natale, che ha poco o niente in comune con il corrispondente evento religioso dei paesi cattolici, se non fosse per l'atmosfera.

E' comunque un Natale diverso, finalizzato allo scambio di regali, è visto come un altro degli eventi stagionali di cui la tradizione giappo è piena, e difatti il Natale qui inizia quando la festa stagionale del periodo precedente, Halloween, altro tipico esempio di evento importato,finisce e cioè l'1 novembre.

Neanche il tempo di rimuovere gli addobbi della notte delle streghe che già si iniziava a piazzare alberi di Natale, babbi natale in plastica, gonfiabili, meccanici, di tutti i tipi iniziano a comparire in giro, i negozi cominciano ad esporre le prime decorazioni alle vetrine e si inizia già a vendere le prime idee regalo.

Tutto segue un crescendo che culminerà il 25 dicembre, per poi via via decrescere fino a scomparire in vista dell'evento della stagione successiva....tutti i cinque sensi sono sollecitati:

VISTA- Luci, colori e decorazioni non si contano...tutto viene decorato, gli alberi lungo le strade, le case, i negozi, i locali, i supermercati, le piazze, le aree verdi, i parchi, ogni cosa si imbelletta e si arricchisce di dettagli preziosi e luminosi.
Addirittura la Tokyo tower viene usata come maxi mega decorazione, e adesso si vede un cuore luminoso....tutto brilla e scintilla, oro, argento, sono i colori più abusati, qualsiasi cosa si accende al calar del sole, e per di più alcuni giochi di luci immersi negli scenari naturali urbani, fanno sembrare la città un'immenso paese delle meraviglie, dove folletti, principesse e creature sibilline fanno danzano al ritmo delle luci.

TATTO- Essendo inverno, la maggior parte delle idee regalo è soffice, calda, morbida, vellutata.

GUSTO- Anche la cucina si adatta al tema del periodo, per cui dalle pasticcerie vengono fuori nuovi dolci, e la famosa torta di Natale, che assomiglia molto a una torta di compleanno super decorata non manca mai. Mi è anche stato chiesto quale è la tipica torta di Natale in Italia......vai a spiegare del panettone o del pandoro!!!

OLFATTO- Le panetterie sfornano delizie su delizie e camminando per le strade si viene attratti, non si può resistere, dai buoni odori di dolci appena sfornati,al cioccolato, alla cannella, all'uvetta......

UDITO- Forse la cosa che più di tutte si nota, e dà fastidio a volte, è l'essere letteralmente bombardati dalle musichette natalizie...cammini per strada e dai megafoni senti la musica; vai nei centri commerciali e senti la musica; vai in uno dei negozi del centro commerciale e senti la musica; vai nei ristoranti e senti la musica; vai nelle palestre e senti la musica; e via discorrendo. E non finisce qui...perchè lo stress da inquinamento acustico a cui il povero cervello di un essere umano normale è sottoposto va ben oltre la semplice musichetta di natale: fatto primo è che le care, melodiche, dolci canzoncine a cui siamo abituati vengono stravolte perchè suonate a ritmo di rock, acid jazz, punk metal..immaginate tre o quattro negozi adiacenti ognuno di essi che trasmette sta roba; fatto secondo è che non solo sei già morto per la musica, ti tocca anche sentire gli annunci di alcune gentili voci femminili o maschili uscire fuori dai megafoni, pubblicizzando, ovviamente con spot a tema, i vari prodotti...

Quello che però va detto è che, a parte la schizofrenia che deriva dalla stimolazione dei 5 sensi sopracitata, a differenza di quanto accade dalle mie parti qui il Natale lo senti davvero, l'atmosfera è quella, riproducono persino il mercatino di natale come quelli dei paesi nordici ai confini col polo....ovviamente è una sensazione strana, perchè sai benissimo di non essere in un paese cattolico, ma tutto il resto ti fa credere che lo sia....magari se mi soffermassi a chiedere che senso ha per loro tutto ciò o che significato danno a un presepe o un angelo, avrei delle risposte vaghe o probabilmente nessuna risposta.

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My friend Chiara last night was telling me about the decorations in Italy, and she says now it really looks like Christmas, so starting from this I decided to post some lines that must be written.

It's well known the Japanese are not catholic, and until few decades ago there was no trace about this western habit in their culture. Now, globalization is a fact and because of it every occasion is good to induce people to buy and buy and buy. So now also Japan celebrates Xmas, nothing to do with the corresponding western counties' religious event, unless the atmosphere. Anyways, it's a different Xmas, aimed only at the gift exchanging, it's seen as another of the many seasonal events the Japanese tradition is full of, indeed it starts right after Halloween, another imported seasonal event, the 1st November. Just in time to remove the night of the witches decorations, and the Xmas trees and all sort of decorations appeared, the first xmas gifts are sold in the shops. The peak will be Dec 25th, then the next seasonal event starts. All 5 senses are stimulated:

SIGHT- Lights, colors and decorations are over numbered...everything is decorated, the trees along the streets, houses, shops, bars,groceries, squares, green areas, parks, are enriched with precious and shining details. The Tokyo Tower, too, is decorated with a big hearth...everything's appealing and shiny, gold and silver the most used colors, all things are turned on at sunset ,and lights dance, letting the city look like a huge wonderland where trolls, gnomes, princesses and fantastic creatures dance with the rhythm of the lights.

TOUCH- As being in winter, most of the gifts are soft, warm, tender, smooth.

TASTE- new sweets and pastries and cakes are made in the pastry shops, especially the Xmas cake. I was asked to explain what is the Italian Xmas cake.....should figure out a way to talk about panettone and pandoro!!!

SMELL- the bakeries sell very tasty stuff and if you're walking along the streets you can't not being attracted by the good flavors of cinnamon, chocolate.....

HEAR- the most evident, annoying sometimes, thing is being bombed with xmas songs....you walk along a street and you can hear music;you go to the department stores and you hear music;you go inside one of the many shops in the department store and you hear music; you go to the gyms and you hear music; you go to the restaurant and you hear music;and so on and so forth. And that's not all, because the stress derived from acoustic pollution which the brain of a normal human being is submitted to, goes beyond the simple xmas song: fact one is that the melodic songs we are used to are played on a rock, punk metal rhythm...then imagine three or four shops one close to the other, and in each one of them there's a kind of different music; fact two is that if you are still alive after all this "noise" you can hear also announcements commercializing the shop's items....

What is to be said, though, is that besides the schizofrenia derived from such a massive stimulation of the 5 senses, you feel the xmas atmosphere more here than in my country, they also reproduce here the xmas market like the ones you see in the northern European counties or the ones close to the pole...if you want to ask a Japanese the meaning all of this has for him/her,maybe you won't get an answer.

Thursday, December 13, 2007

Roppongi Crossing, Japanese contemporary art - MAM


Fino al 14 gennaio al MAM, Mori Art Museum, a Roppongi Hills va in scena una mostra che ha dell'interessante, e esibisce opere di artisti contemporanei giapponesi. Sono andata questo fine settimana spinta dalla curiosità, ma poi sono rimasta poco soddisfatta dell'entità e dell'estensione della mostra, per un motivo principalmente: per il prezzo pagato, intorno a 10 euricchi, avrei sperato che il giro durasse più a lungo di quanto è stato in realtà.....una misera ora.

Per certi aspetti l'impressione che ho avuto è stata circa la stessa avuta durante la Design Festa, cioè un allucinatorio, un noir di sottofondo, un certo non so che di inquietante che si infiltrava nelle opere astratte e non di questi maestri delle arti figurative. Sculture di marmo o di polistirolo di forma indefinita, cani di bronzo dai colli ritorti e che esprimevano rabbia e agonia nello stesso tempo..modelli di corpi umani esibiti come modelli di cartapesta, in cui era possibile vedere all'interno le strutture portanti ...pitture su tela sgargianti dai soggetti poco identificabili, i colori sembravano essere usciti da un processo di fluorescenza e iper accentuazione dei toni brillanti, quasi che fossero dotati di proprio sistema di illuminazione al neon.....fumetti in bianco e nero stilizzati, dove una faccia è semplicemente un ovale e gli occhi sono due lineette orizzontali....gigantografie di foto prese qui e lì in giro per il Giappone e poi ritoccate al computer per accentuare con dei colori o dimensioni insolite questo o quel particolare.... video di ogni sorta, persino di una partita a ping pong giocata con una bilia di vetro su in tavolo di legno,anch'esso esposto come pezzo d'arte, in cui si vedevano solo due coppie di mani intente a giocare; o anche video di azioni rasentanti la demenza.

Una cosa carina, invece è stata vedere diapositive 3D, semplicemente è bastato all'"artista" di fare foto allo stesso soggetto in movimento, e poi impilare una sull'altra le diapositive ottenute...mettendo una luce proveniente dal basso, che attraversa le immagini, il risultato è di un oggetto in 3 dimensioni.

Accanto a queste opere esprimenti una deficienza globale, ho trovato alcuni pezzi degni di ammirazione:

1-un modello in scala ridotta in legno di un tempio giapponese (il padiglione d'oro di Kyoto), perfetto in ogni dettaglio, ma non un modello normale, era bifronte,come se fosse stato poggiato sul pelo dell'acqua di un lago e se ne vedesse la copia speculare dipartire da esso, tant'è che stava appeso a mezz'aria. Per una fanatica dell'architettura questo era proprio quello che volevo vedere.

2-un modello molto molto futuristico di una metropoli moderna, fatta tutta di grattacieli e torri e palazzi.....beh, se sembra banale posso aggiungere che il materiale con cui l'intera opera è stata realizzata era metallo, suppongo acciaio, più precisamente dava l'impressione di essere stato realizzato mettendo su pezzo per pezzo una tonnellata di ingranaggi meccanici, come pistoni, viti, bulloni e via discorrendo. Il tutto poggiato su in disco sempre in metallo.....oppure, altra ipotesi è che l'artista abbia scavato un blocco pieno di metallo, riuscendo a riprodurre una città esplosa verso l'alto....strabiliante!

3-un video atto a dimostrare la bravura dei maestri di computer grafica, in cui si vedevano gli oggetti prendere forma, o anche cambiare forma, in un continuo trasformarsi da qualcosa in qualcos'altro, muoversi, modificare i loro colori, creare, col loro muoversi nello spazio, aggregandosi o separandosi, altre nuove forme.

4-un 'opera spettacolare, un'opera d'arte funzionale e funzionante, un gioco di abilità logico-matematica: l'opera è una superficie di circa 20mq, su cui si trovano speciali chip-detector. Il gioco, funziona così: si prende una carta con un chip impiantato e raffigurante un numero; si entra nel "circuito" e si attraversano i detector in cui è scritta una operazione da eseguire e l'obiettivo del gioco è attraversare le porte, e quindi fare queste operazioni, fino ad ottenere un risultato predeterminato. Il risultato intermedio viene di volta in volta aggiornato e memorizzato in un pc, tramite pressione di un bottone...ottenuto il risultato voluto, si è ammessi a lasciare il circuito. Bellissimo, anche perchè ogni volta che il temerario soggetto attraversa una porta sbagliata, il chip-detector suona........meraviglioso!!!!

5-Il pezzo più interessante dal punto di vista dell'emozione suscitata: sequenza sinusoidale di enormi diapositive semi-trasparenti, effetto negativo, raffiguranti una Tokyo immortalata al tramonto. immaginate una enorme foto semi trasparente, sviluppata tante volte in modo tale che l'originale e le copie fossero disposte una di seguito all'altra a una distanza di alcuni centimetri, a formare una grande S. E camminare lungo questa grande S dà la sensazione della profondità e del dinamismo.


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Until Jan 14th, an interesting exhibition on Japanese contemporary art at the Mori Art Museum in Roppongi hills takes place. I went last weekend moved by curiosity, then I remained not very plenty satisfied by the exhibition, basically because of one thing: I paid a lot, so I guessed the tour took me more than a tiny hour.


Under a certain point of view I had the same impression had at the Design Festa, that is a skosh* of hallucinating, a background 'noir', a sort of something unsettling that penetrated into these masters-of-the-figurative's works. Sculptures in marble or in foamy material of an undefined shape, some bronze dogs with their necks twisted expressing ferocity and agony at the same time...paintings of undetectable subjects in very bright colors, like fluorescent markers, as they possessed a inbred neon light system.....black&white stylized comics....giant pictures taken here and there around Japan and then digitally altered to highlight one detail...reproductions of the human body where it was possible to see the inner structure...all sorts of movies, even of a ping-pong match payed using a glass ball on a wooden table, exposed too, where you could only see two couple of hands paying; or movies very close to craziness. One very nice thing was to see 3D pictures, and the only thing the "artist" had to do was taking pictures of the same subject in motion, then it was enough to pile up the negatives, putting a light from the bottom and here you are your 3D picture.


Besides those deficiency-driven artworks, I could find some of fine interest and admiration:
1- a scaled size wooden model of a Japanese temple (the golden temple in Kyoto), perfect in every detail. But not a normal one, it was specular, like it laid on the water and you could see its mirrored image.


2- a futuristic reproduction of a modern metropolis, made of skyscrapers and high buildings...looks of no interest, but I add that the material the stuff is made is metal, maybe steel, and it gave the impression it was created putting and piling up piece by piece tons of mechanical stuff, like plungers, screws, nut cases, being able to reproduce an exploded town. 
3- a movie aimed to show the ability of the experts in computer graphics where you could see the objects change their shape in a continuous transformation into something different, changing colors and position.


4- a spectacular work, a functional and functioning creation, a logic-mathematics game: you have a 20 sqare m area, where special chip-detector are positioned. The game is : you grab a chip-card with a number on it, you enter the circuit and you pass through the detectors where a math operation to be performed is drew on top and the goal is to go through all the doors and do the calculations in order to get a predetermined result. the intermediate result is time by time stored into a pc....when you get the result you are allowed to leave the area. the cool thing is that any time the player undergoes a wrong detector, an alarm rings...wonderful!!!!


5- the most interesting work, referring to the emotions it put out: a S-shaped sequence of big semi-transparent photos showing Tokyo at sunset. Imagine this picture, repeated several times so that the original and the copies are arranged hanging from the ceiling in a S-shape, at a distance of few centimeters one from the other. Walking along this big S gives you the idea of width and dynamism.

* skosh is the english translation of the Japanese 'sukoshi', meaning 'a little bit', nowadays included into american-english vocabulary

Monday, December 10, 2007

Lifestyle: Vending Machines

Ancora un'altra puntata della serie Lifestyle per parlare del fenomeno delle "vending machines" , i distributori automatici....di cosa? Vi chiederete voi...di tutto, rispondo io!

Testimoni parlano di distributori assurdi, ma sinora io ho solo potuto vedere quelli più comuni, ovvero quelli delle sigarette, delle bevande e degli snack, ad esempio gelati o merendine mordi e fuggi...quelli degli ombrelli.


E allora perchè tanto accanimento da dedicarci addirittura un post?, chiederete voi....beh, perchè qui non si avrà mai quella sensazione che ha chi si trova nel mezzo del deserto a desiderare da bere o da mangiare e avere miraggi.....

Ogni angolo, anfratto, buco recondito, nicchia, tunnel, pozzo, ogni luogo ai confini del mondo (=Giappone) ha la sua buona dose di distributori: file lunghe e interminabili di sputa vivande a pagamento si vedono ovunque e si moltiplicano a una velocità assurda.

Alla radice della cotanta abbondanza di distributori vi è l'abitudine tutta giapponese di dimenticare qualcosa, vedi i distributori di ombrelli, ma anche di avere a portata di mano tutto anche nelle condizioni più sfavorevoli, vedi i distributori di ombrelli.

I distributori si trovano anche in cima al monte Fuji. Si trovano in riva al mare. Si trovano all'ingresso dei supermercati (qualcuno , pr favore, me ne spieghi l'utilità). Si trovano all'ingresso dei ristoranti e dei pub. Si trovano nelle aree comuni delle aziende (avete presente la sit-com CAMERA CAFE....ecco). Si trovano disseminati ad una distanza di pochi metri uno dall'altro all'interno dei centri commerciali. In sostanza, si trovano dappertutto. E questo, per far si che il povero, assetato, stanco, affamato consumatore non incappi nel rischio di morire per una bottiglietta di the verde o acqua vitaminizzata arricchita ionizzata e aromatizzata al gusto di quello che ti pare....

Tra le più esilaranti, quelle che snobbano la resa della vivanda per caduta libera e che invece adottano una tecnica di terza generazione: selezioni il numero della cosa scelta, dal basso comincia a muoversi, grazie ad un ingegnoso sistema di pistoni e aria compressa, una piattaforma in metallo fino a raggiungere l'oggetto da sputare fuori, un braccio meccanico si preoccupa di agganciarlo e di posizionarlo all'interno di una nicchia dalla quale può poi essere preso dalla persona.....tutto ciò è spettacolare.

Ma se durante l'attesa che il vostro caffè venga preparato, sempre da una attivissima e precisa macchina distributrice, vi annoiate, allora potreste optare per le macchinette che consentono di vedere tutti i passaggi della preparazione della bevanda, grazie a uno schermo che proietta in tempo reale le immagini registrate da una telecamera all'interno del mostro...se poi non siete ancora soddisfatti e l'attesa vi sembra comunque noiosa, nessun problema, perchè la macchina vi intrattiene anche con un sottofondo musicale, in tema con la miscela di caffè da voi richiesta.

Se poi vi scoccia anche andare nelle edicole o nei supermercati convenzionati per acquistare i biglietti, o meglio, gli abbonamenti mensili per i mezzi pubblici (traghetti, autobus, treni, ecc), questi si possono acquistare senza fatica da parte vostra, manco a dirlo, dai distributori automatici.....

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Another episode of Lifestyle to talk about VENDING MACHINES....vending what? you can ask....everything I say!

Witnesses tell about absurd machines,but I've seen only the common ones: cigarettes, drinks, snacks, like ice creams or crunchy choco creamy stuff....and umbrellas.

So, why a post on my blog about a common topic? you may ask...because here you won't have the sensation of who is in the middle of the desert wishing to have something to drink and visualizing the non existent.... Every corner, remote hole, tunnel, cubby, pothole, every place at the borders of the world (=Japan) has its dose of vending machines: long and endless stretches of drinks-vomiting machines are seen anywhere and their number increases at high speed.

The roots of such abundance are to be found out in the all Japanese habit of forgetting something, see umbrellas vending machines, or of having everything available even with the most unlucky conditions, see the umbrellas vending machines.

The machines are on top of the mount fuji. They are at the sea. They are at the entrance of supermarkets (would please someone explain me their utility). They are at the entrance of pubs and restaurants. They are in the recreation areas in the companies. They are disposed a bunch of foot steps one to another in the huge malls and department stores. That is, they are, indeed, everywhere. And it is in order to make the poor, tired, hungry, thirsty customer not to die because of a missing bottle of green tea or vitamin-added enriched ionized and what-you-like-based taste...

Among the most hilarious machines, the ones that replace the ancient fall of the item due to gravity with a smart third generation technique: you select the number of your favorite item, a metal platform starts moving from the bottom to the level of the requested object, the item is grabbed by a mechanical arm and deposited into a hole where the person can dig it out....spectacular.

If you still get bored, you can choose those coffee vending machines that include a screen projecting a movie of what happens inside the monster, real time, and you can hear a very nice melody entertaining you, that matches the blend you decided for your coffee.

Finally, if you're bored to get in the shops to try to buy, say, bus cards, ferry cards or whatever card for commuting, well, no need to say...you find the card vending machines...







Tuesday, December 4, 2007

L'insostenibile leggerezza del malessere: Design Festa

Esiste a Tokyo questa manifestazione biennale chiamata Design Festa, dove chiunque si creda dotato di una particolare predisposizione a una forma d'arte qualsiasi partecipa esibendo i propri capolavori, e vendendoli anche.

Allora si decide di andare, un pò per curiosità, un pò perchè l'arte affascina.
Ma qui non si vuole parlare di arte, bensì di quello da cui essa nasce, ovvero l'ISPIRAZIONE. Forse sarà una cosa proprio tipica dei giapponesi, o forse si crede che tale arte sia "di moda", o non so, eppure colpisce ciò che si vede essere scaturito dalla mente di un "artista".

Quello che ho sintetizzato alla fine del mio tour tra i vari blocchi è che essenzialmente ci sono due categorie d'espressione. Da una parte il trionfo della fanciullezza e dall'altra l'esaltazione di tutto ciò che è onirico, tetro, lugubre, allucinatorio. E allora si vedono gioielli che sembrano essere usciti dal mondo rosa confetto di Barbie, e altri che invece hanno come tema dominante teschi, pugnali, spade e armi di ogni sorta; abiti che ricordano le principesse delle favole o i personaggi dei cartoni e t-shirts con stampe ambigue o a tema sessofilo; arredamento da alice nel paese delle meraviglie, ma anche pezzi d'arredo in cui l'ideatore si diverte ad integrare parti anatomiche del tipo gambe o piedi o braccia; gadgets vari super colorati e dalle strane forme che ricordano i programmi per bambini 0-3 anni, e raffinatissime riproduzioni di ferite, fratture, abrasioni, sanguinamenti da parte dei maestri del trucco; sculture rappresentanti il tema della morte in tutte le sue sfumature, dalla ragazza dalle labbra violacee dentro una bara ai morti di morte violenta; fotografie riproducenti volti tristissimi e persi nel vuoto dei loro pensieri, ma anche fotografie di luoghi paradisiaci, prati in fiore, campi di girasoli, e via discorrendo.

La parte più interessante della mostra è stata, sicuramente, la sezione disegno, pittura, rappresentazione di immagini in generale. In quel caso i temi dominanti di morte, fantasie sessuali, proiezioni mentali da film di Dario Argento o da Signore degli anelli hanno fatto da filo conduttore.

Tutto ciò mi ha portato a riflettere a lungo sul malessere che sta nascosto dietro tali ispirazioni. Non capisco, non riesco davvero a comprendere come si possa essere tanto contraddittori come lo è questo popolo. Il fatto che da tale esibizione sia venuta fuori una così netta dicotomia, mi porta a pensare che i giapponesi sono, in fondo, tristi....lo si capisce guardando i loro volti sul treno, osservando il loro monadico (dalle monadi di Leibniz) incedere, lo si legge dai loro sguardi immersi nel nulla, dalle loro facce senza espressione.....

E quindi, in quanto tali, cercano di fuggire la tristezza creandosi un mondo fantastico fatto di bambole, zucchero filato e casette di marzapane, vestendo in modo appariscente o accattivante così da attirare l'attenzione e distogliere la mente dai pensieri, semmai ce ne fossero, della vita quotidiana, oppure manifestano il loro stato d'animo riproducendo su tela o carta tutto il malessere che sono capaci di pensare.

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There is this exhibition in Tokyo, twice a year, called Design Festa and joined by everyone who feels has a talent for some type of art showing and selling their masterpieces.
A bit out of curiosity, a bit because of the fascination of art, we go.

But here I don't want to talk about art, but rather about what the art comes from, INSPIRATION. Maybe it is something typical Japanese or maybe they believe such art is "the trend", but I am anyway impressed by what comes out from the head of an "artist".

What I have summarized at the end of my tour among the booths is that essentially there are two categories of expression. On one side the triumph of teens age, innocence,  and on the other side the enhancement of anything creepy, scary, doomed, haunted. So you can see jewels coming from Barbie's pink world, and others featuring skulls, knives, swords and all sots of weapons; clothes recalling the fairy tales princesses or the cartoon characters with dubious prints or with a sex oriented theme; furniture like Alice in wonderland theme, but also things where the designer enjoys adding anatomical parts like legs or arms to the furniture; various gadget with colors and strange shapes reminding the cartoons for babies, and very refined reproductions of scars, fractures, bruises, bleeding by the make up artists; sculptures representing death in all its variants, from the girl with purple lips in a coffin to the ones dead of a violent death; photos of sad faces and lost in thoughts, but also of paradise like places, flowery meadows, sunflower fields, and so on.

The most interesting part of the exhibition was, for sure, the drawing, painting section. In that case the dominant themes of death, sexual fantasies, mental projections of horror movies were the leading trail. 

All of this made me think a lot about the sickness hidden behind such inspirations. I don't understand, I can't really comprehend how one can be so contradictory like these people. The fact that from here one can see a perfect duality makes me think that the Japanese are, in the end, sad...I can see by looking at their faces in the train, at their walking, at their eyes watching nowhere, at their expressionless faces...

So, as such, they try to escape sadness creating a fantastic world made of dolls, sugar and marzipan, dressing up so to catch the attention and distract the mind from the thoughts, in case there are some, of daily life, or maybe they manifest their inner feelings by drawing all the evil they are capable of thinking.




Thursday, November 22, 2007

Earthquake drill -- Esercitazione terremoto

Anche in azienda (come dappertutto in Giappone) facciamo le esercitazioni per essere preparati contro incendi o terremoti.....oggi abbiamo sperimentato una bella evacuazione degli uffici, con tanto di dimostrazione da parte della YCFB, Yokohama City Fire Bureau, di come si usa un estintore e un idrante. Alla fine ai partecipanti è stato anche regalato un kit di sopravvivenza fatto da alimenti non deperibili in caso di emergenza reale.

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In our company, like every other place in Japan, we practice to be ready against earthquakes or fire..today we experimented a general evacuation, together with a demonstration from the YCFB, Yokohama City Fire Bureau, on how to use a fire extinguisher and an hydrant. The attenders were given a survival kit made of food, in case of real emergency.





Wednesday, November 21, 2007

Customs -- Dogana

Nuove regolamentazioni in vigore a Narita e altri aeroporti
 
Da govedi, 20 Novembre,tutti gli stranieri che arrivano o rientrano in Giappone saranno fotografati e verranno loro prese le impronte digitali tutte le volte che passeranno i controlli all'Immigrazione. Questo nuovo sistema verrà applicato a tutti gli stranieri, indipendentemente dal loro stato di residenza, eccezione fatta per le persone elencate di seguito. Chi si rifiuta di sottoporsi a tali procedure non gli verrà concesso l'ingresso in Giappone.

 
Eccezioni alle nuove procedure di immigrazione:
  • Persone di età non superiore a 16 anni
  • Persone in possesso di visti diplomatici o "attività governative "  
  • Persone invitate da organi governativi  
  • Persone che godono di speciali permessi di residenza (“Zainichi” coreani e cinesi nati in Giappone, ecc.)

 

 
New Entry Procedures at Narita and Other Ports

Beginning Tuesday, November 20, all foreign nationals entering/re-entering Japan will be fingerprinted and photographed each time they go through Immigration Control. This new system applies to all foreigners, regardless of resident status, except for persons in the categories listed below. If you refuse this procedure, you will not be allowed to enter the country.

Exceptions to the new immigration control procedures:
  • Persons who are 16 years old or younger  
  • Persons who have diplomatic or “official government business” visas
  • Persons invited by the heads of administrative organs
  • Persons who are Special Status Permanent Residents (“Zainichi” Japan-born ethnic Koreans and Chinese, etc.)

Lifestyle : Anime-Manga

Eccoci al nuovo capitolo della saga Lifestyle. In questa nuova puntata un argomento davvero davvero giapponese. Stavolta cercherò di illustrare il mondo che ruota intorno ai MANGA, ovvero i fumetti di cui tanto vanno pazzi i giapponesi di tutte le età.

Esistono manga e manga. ci sono quelli a tema guerresco, dove si raccontano le gesta del samurai di turno e dei suoi fedeli adepti, pronti a fare harakiri piuttosto che arrendersi al nemico; ci sono quelli in cui il protagonista è una succinta eroina guerriera, molto arti marziali e curve; ci sono, si, perchè no, anche quelli porno, legalissimi e che non suscitano per niente scandalo o sconcerto; ci sono anche quelli, a detta di Serena, l'amica napoletana che ha deciso studiare proprio i manga, in cui le storie non hanno nè capo nè coda; ci sono quelli cervellotici, in cui il rompicapo governa l'azione lungo tutto il racconto; ci sono quelli eroici per eccellenza.........

In principio il fumetto fu, specialmente durante la guerra, strumento di propaganda tra i soldati,poi divenne la via per evadere dalla realtà, quando ancora la tv e i suoi ANIME, ovvero abbreviazione dell'inglese 'animation', ovvero film d'animazione, quando ancora videogiochi e internet erano presenti solo nell'immaginazione di alcuni futuristi.

Col tempo poi, questo genere di consumo, contrariamente a quanto invece è accaduto nel resto del mondo occidentale, è divenuto sempre più popolare e diffuso, tant'è che persino oggigiorno si vedono ovunque persone intente a sfogliare velocemente le pagine un pò a colori, un pò in bianco e nero...sui treni, nei bar, esistono addirittura posti denominati MANGA KISSA, letteralmente "caffè per manga", dove spesso i giovani si rifugiano alla sera nel caso abbiano perso l'ultimo treno della serata.....infatti in questi posti ormai è possibile persino mangiare e bere tutta la notte, e ovviamente si leggono manga uno dietro l'altro. Gli eventi a tema correlati all'argomento vengono letteralmente invasi da fanatici del genere, i "padri" dei personaggi raccontati nei fumetti vengono venerati.

Esiste una parola in giapponese che descrive i fanatici di anime: OTAKU, che poi, col tempo, ha assunto il più generico significato di fanatico...fanatico di tutto.

Ma quello che rende il manga un caso di studio è l'impatto che la realtà del fumetto ha sulla fantasia dell'uomo: lasciando stare i cartoni animati che prendono spunto da essi, lasciando stare la frenesia che coglie chiunque legga un fumetto con lo scopo di arrivare alla fine del libro (spesso degno avversario dei tomi di harry potter per lo spessore!), lasciando stare i modellini che riproducono fedelmente gli eroi e le eroine all'inchiostro, è la proiezione di quella realtà nel mondo vero che lascia attoniti e spaesati e mette in luce un vero e proprio malessere.

Non è infatti raro vedere ragazzi e ragazze che addirittura vestono i panni dei loro personaggi preferiti, quasi che nel costume essi trovino la chiave per realizzare se stessi e la loro vera natura, quasi che nell'imitarli la loro personalità prende corpo e si manifesta, e la tensione alla perfezione del travestimento riflette la tendenza tutta giapponese alla fedele riproduzione in molteplici copie di un unico originale.


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Here we are. New episode of Lifestyle. In this new one, a very Japanese topic. I'll tell you about the MANGA, comics, which the Japanese of all ages get crazy for.

There are manga and manga. There are those on war themes, where the stories of the samurai and his fellows, who prefer to commit harakiri rather then lose the battle, are narrated; there are the ones where the protagonist is a half-naked lady warrior, very martial arts and curves; there are also the ones with porn themes, very legal and provoking no scandal; there are the ones, as my Italian friend Serena who studies manga says, where the story has no meaning; there are the brain-squeezing ones; there are the very heroic ones....

Manga, especially during the war, was once a means to spread political ideals and view among the soldiers,then it became the way to escape reality, when the TV and the ANIME, short for 'animation', when video games and internet were only in the imagination of some future-oriented people. By the time, comics, in opposition to what happened in the rest of the wester world, had become more and more diffused, and nowadays you can see everywhere people reading the colored or black and white pages of the comics real fast......on trains, into bars, there are even places called MANGA KISSA, coffee bar for manga, where the youth usually go in case the lost the last train....in those places now it's also possible to eat and drink all night, and read manga, of course. The events with a manga theme are assaulted, the "fathers" of the characters are considered as gods.
In Japan, a word describes the anime fanatics: OTAKU, word that now also assumed a more general meaning of fanatic.

What makes manga a case study is the impact the comic's reality has on the man's imagination: besides the cartoons that come from the manga,besides the hurry of the readers who want to reach soon the end of the book (very often bigger than the books of harry potter stories) , besides the miniatures reproducing the inked heroes and the heroines, besides all of this, the projection of that reality into the real worlds is what astonishes and highlights disease.

Indeed, not rare to see boys and girls wearing the costumes of their favorite characters, as if they can find the key to reveal themselves and their inner nature, as if in initiating the heroes,their personality manifests itself and the propensity to find the perfection in costumes reflects the Japanese tendency to the reproduction of an unique original in multiple copies.




Wednesday, November 14, 2007

Lifestyle - Superstitions

Tipico della maggior parte delle culture, anche molte usanze e costumi giapponesi sono il risultato di superstizioni o la continuazione di credenze tradizionali nella vita moderna.

La parola giapponese per morte (shi) si pronuncia allo stesso modo del numero quattro, e la parola per problema, difficoltà (ku) ha lo stesso suono del numero nove...così, in alcuni hotel e ospedali non troverete stanze numerate 4 o 9. Per la stessa ragione, non date cose in multipli di quattro: i set di piatti o i regali vanno sempre in multipli di cinque.

Non dormite con la testa che punta a nord: questo è il modo in cui vengono seppelliti i defunti.

Quando mandata una lettera a qualcuno, non scrivete il nome in rosso, perchè anche questa è una usanza associata ai funerali.

Altri veti includono non camminare sul bordo del tatami, non mangiare anguilla e melone nello stesso pasto, non tagliarsi le unghie delle mani alla sera.

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As is typical in most cultures, many Japanese customs and manners are a result of superstitions or the continuation of traditional beliefs into modern life.

The Japanese word for death (shi) is pronounced the same as the number four, and the word for trouble, difficulty, KU, sounds the same as the number nine. So, in some hotels and hospitals you won't find rooms numbered 4 or 9. For the same reason, don't give things in multilpe of four: dish sets and presents usually come in multiples of five.

Don't sleep with your head pointing to the north: that is the way the deceased are laid.

When addressing an envelope to someone, do not write their name in red ink, since this is also a custom associated with funerals.

Other prohibitions include not walking on the border of tatami mats, eating eel and melon in the same meal, or cutting your fingernails at night.


Il mondo fuori -- Outside, the world

Una cosa colpisce dei giapponesi: sono sempre in giro. E sono in molti. Moltissimi. Sin dalle prime ore della mattina li vedi in massa avviarsi verso le stazioni dei treni, delle metro, o verso gli autobus che li condurranno al posto di lavoro.

Ma non solo loro. Ci sono altrettanti di loro che si avviano a piedi verso il posto di lavoro. E vedi un fiume umano in movimento, un unico corpo che fluidamente e in maniera compatta si muove scalpicciando lungo i marciapiedi o attraversa le strade, magari correndo perchè tra poco il semaforo diventa rosso....

Se poi qualcuno volesse attraversare tale barriera di instancabili pedoni, per andare a destra o a sinistra rispetto alla direzione mantenuta dal gruppo, allora ci sarà da sgomitare e spintonare....idem, o anzi peggio, se si volesse procedere controcorrente!!!

Ma il fenomeno del popolo a piedi non è solo relegato alle ore mattutine,infatti a qualsiasi ora è possibile ammirare meravigliandosene, cotanta abbondanza di bipedi sparsi lungo le vie cittadine...
E fino a tarda notte essi perseverano col loro stile di vita tutto proiettato al vivere al massimo. Non è per niente raro, infatti, ritrovarsi a passeggiare per le strade semi-deserte, dove per semi-deserte si intende in questo caso quando si può camminare senza venire urtati, a ore piccole, e vedere ancora in giro alacri donne e uomini, appesantiti da borse, borsette, sacchetti con la spesa, acquisti fatti nelle poche ore di svago tra l'uscita dal lavoro, la cena fuori e il rientro a casa,che non fanno caso al fatto che sia quasi ora di svegliarsi di nuovo per ricominciare un'altra giornata identica alla precedente...

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One thing of the Japanese leave an impression: they're always around. And they're many. Very many. From early in the morning you can see them massive heading to the train or metro stations, or to the buses that will take them to their workplaces.

They are not the only ones. As many as them, there's a whole of people who walk to the workplace. And you can see a river of humans in motion, a unique body that fluidly and thickly moves noisily along the sidewalks or crosses the streets, maybe while running because the traffic light is getting red....

If someone would cross such a barrier of unflagging pedestrians, to turn left or right from the direction kept by the group, then he'll have to thrust....same thing, or even worse, when he wants to walk upstream!!!

The phenomenon of the folk on foot is not something related to the early hours, at every hour indeed it is possible to admire and wonder so much abundance of two-legged spread along the streets...
And up to late at night they keep living at full blast. Not rare, indeed, to find oneself bubbling along the semi-deserted streets, where here semi-deserted means that nobody is hurting you,very late at night, and seeing still active men and women weighted down by bags, shopping bags and all they could do in the few hours between having dinner and going back home, who don't care that it's almost wake up time again....

Saturday, November 3, 2007

Underworld -- underground

Qui in Giappone sanno davvero come sfruttare al meglio gli spazi...qui dove solo nella metropoli di Tokyo trovano casa circa 30 milioni di persone, e dove ve ne lavorano anche più, si capisce quanto sia importante ottimizzare gli spazi - risorsa, lo spazio, essenziale. Ed ecco che allora gli operosi e alacri genii dell'urbanistica mettono in moto la macchina dell'ingegno e inventano lo spazio sub terraneo, e fanno il vuoto laddove c'era suolo, terra, materia, per poi subito dopo riempirlo e corredarlo di tutto il necessario....

Prima furono i corridoi delle metropolitane: ecco che lungo la passeggiata che porta da una linea all'altra, o da una linea alla prima uscita, senza vedere la superficie anche per centinaia di metri, si vedono nascere ristoranti, panetterie, negozi, eccetera, per il completo svago del pendolare di passaggio.

Dopo furono anche le aree limitrofe: tutto diventa un sottopassaggio, tutto viene portato al livello del sottosuolo, così da raggiungere vari e ambiziosi obiettivi tutti insieme....come togliere un bel pò di passanti dalle strade affollate, sfruttare lo spazio in orizzontale,avere maggiore superficie edificabile e modulare, realizzare il sogno, finalmente, di avere GRANDI SPAZI, perchè, dovete sapere che l'ampiezza di questo mondo sotto al mondo è di proporzioni inimmaginabili, una città sotto la città, un business center in continua espansione e in continua competizione con i cugini centri commerciali che svettano verso il cielo.

Cosa verrà dopo?

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Here in Japan they know how to use space at best....here, where only in the big Tokyo about 30 million people have home, and where more people work, it's understandable how important optimizing space is - an essential resource, the space. And here they are, the urban geniuses start thinking to some ideas and they invent the underworld, they make vacuum where soil, matter were, and then they refill this vacuum....

first it was the subway passageways: along the passage connecting one line to another, or one line to the closest exit to the surface, you see restaurants, shops, bakeries, coffee shops, and so on, for the complete satisfaction of the daily commuters.

Then it was also the surrounding areas: everything becomes subway, everything is put at the underground level, and several objectives are reached altogether......removing people from the crowded streets, using space horizontally, having a wider modular surface, and finally having HUGE SPACES, yes, you should know that this world underworld is of unimaginable proportions, a city under the city, a business centre continuously expanding itself and continuously competing agains the cousins commercial centers pointing to the sky.

What's next?




Monday, October 29, 2007

Tokyo Disneyland - Try one



Si decide, in una bella domenica assolata, di passare una giornata a Tokyo Disneyland...bene, controllo il sito, prendo le informazioni necessarie per raggiungere il posto e via, alle 10 e mezzo di mattina sono già lì - il parco apre alle otto e mezzo - e già pregustavo le attrazioni, quando all'ingresso un gentilissimo dipendente mi spiega che hanno bloccato la vendita dei biglietti per sovraffollamento......COOOOOOOOSAA?

Solo qui in Giappone poteva succedere una cosa del genere, magari lo chiameremmo eccesso di zelo in fatto di sicurezza, di fatto il parco tematico rimane impenetrabile. Ed erano SOLO passate due ore dall'apertura!!!!!

Allora il consiglio che segue è di provare al parco acquatico, eh, si, perchè a Tokyo il resort che ospita la disneyland è costituito da due parchi a tema ma mutuamente esclusivi, ovvero: o l'uno o l'altro ma non entrambi con lo stesso biglietto, più una sequela di hotels, ristoranti, negozi e shops di ogni genere. Allora si opta per il disney sea park, ma anche qui qualcosa che lascia di stucco: per raggiungere il secondo parco si deve prendere un trenino molto simpatico, ovvero : acquistare il biglietto del treno, e si arriva all'ingresso del parco, poi si entra , ovvero: acquistare il pass per entrare......

In definitiva, l'organizzazione lascerebbe delusi coloro i quali si aspettano di ricevere un trattamento da "favola", e concedetemi il gioco di parole! Pensate a chi decide, ignaro, in una domenica di portare i figli a disneyland, magari proveniente da un posto a 100km di distanza da Tokyo, per poi ritrovarsi ad acquistare non solo un biglietto per un posto che rappresenta una seconda scelta, ma anche pagare gli extra per spostarsi all'interno del resort!!!!

Scusate la lagna, ma andava detto. Quello che mi rimane, per ora, è un pugno di foto delle aree esterne aperte al pubblico.


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One sunny Sunday morning is decided to pend a whole day in Tokyo Disneyland..well, I check out the website, I get the info to get the place, and at 10:30 I'm there - the opening time is 8:30- and I was already dreaming on the attractions when at the entrance a gentle employee explains that they have already stopped the selling of the tickets.....WHAAAAAAAT?? Excess of concern in safety matters, only possible here in Japan.

So a suggestion follows, to go to the sea park instead, yeah, Tokyo disney resort is made up of two mutually exclusive theme parks, that is: one or the other not both, plus hotels, shops and restaurants. Ok let's head to the sea park!

But, again something astonishing: you have to take a train to reach the other park, that is: buy the train ticket, then you get there and enter, that is : buy the all-day pass.......
In summary, the organization is disappointing, at least that's my opinion. And what I have for now is a bunch of pics of the areas open to the public.

Lifestyle: Karaoke




Altro capitolo della saga Lifestyle, parliamo di KARAOKE.

Studiamo intanto la parola e la sua etimologia: due termini , KARA=mancante/senza e OKE=abbreviazione di okestra, ovvero orchestra. E il termine indica proprio il fatto che si canta senza avere una vera e reale orchestra che suona per noi.....interessante, no?

Bene, il karaoke nella cultura giapponese è un must. I posti dedicati al karaoke, dove si va a rovinarsi le corde vocali, e spesso anche la reputazione, sono generalmente interi palazzi riconoscibilisimi dall'enorme neon esposto lungo la facciata , in verticale come tutte le insegne luminose, con le sale per cantare, di varie dimensioni, distribuite su per i piani dell'edificio, insonorizzate benissimo, dotate di aria condizionata che, assicuro, serve anche se si è in pieno inverno!


Ogni stanza è completa di un sistema audio all'avanguardia, un televisore e un telecomando che permette anche di cambiare velocità e ritmo delle canzoni, o di saltarle completamente. Il catalogo da cui si sceglie è vasto e la selezione va fatta usando una sorta di video telefono in cui inserire i codici delle canzoni scelte dal catalogo.

Si arriva in gruppo - ma non è raro trovare alcuni fanatici che si recano al karaoke da soli, magari anche durante le ore diurne, magari per fare pratica - si occupa uno dei tanti stanzoni, si comincia subito a sfogliare il "liber maximo" con i titoli delle canzoni e si selezionano via via quelle che si desidera cantare , creando la playlist e poi si canta senza sosta dalla prima all'ultima canzone! I karaoke più all'avanguardia permettono anche di valutare le tue abilità canore,dove un sistema computerizzato ti assegna un punteggio alla fine del pezzo cantato, così che si dà vita ad una pacifica sfida all'ultimo acuto.

Nel frattempo si ordina da bere, e si beve tanto, poichè solitamente la cifra che si paga per l'intera serata include beveraggi a volontà e, si sa, cantare secca la gola, ergo ci vuole qualcosa che aiuti....e durante le lunghe ore che ci si intrattiene ci si lascia sempre più andare, si perdono le inibizioni e le performances canore sono degne di applausi.

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Another chapter of the series Lifestyle, we talk about KARAOKE.


Let's study the origin of the word: two terms, KARA= without/blank and OKE= short for okestra. Then, the meaning is obvious.

Karaoke in the Japanese culture is a must. The places dedicated to karaoke, where one goes to destroy one's own vocal cords and often the reputation as well, are generally entire buildings. they are recognized by the enormous neon light put vertical-wise along the facade, with rooms for singing starting from the first and anding to the last floor, well equipped with air conditioning systems. Each room comes with a sound system boost, a TV and a controller used to skip the songs or modify various settings. The catalog where the songs available are listed is huge and you select the songs you want to sing by typing on a sort of pad the code of that song.


Basically people go to karaoke in groups - but it's not rare to find also some fanatics who go there alone, maybe also during the day hours, maybe to make practice - then they occupy one of the rooms and start reading the "liber maximo" to select the songs and creating the playlist for the night. there are also some karaoke places where you can test your goodness, as a computer assign a score to your performance, and the pacific race for the best squeal!

In the meanwhile drinks are ordered, and one drinks al lot, because usually the fee includes an all-you-can-drink, and we know singing gets thirsty, and the more one drinks, the better the performances are...applause!

Wednesday, October 24, 2007

Lifestyle : Izakaya

Altra puntata di una serie dedicata a ciò che è DAVVERO giapponese.

Cos'è una IZAKAYA? Potremmo tradurlo con il termine a noi familiare di pub,ed è il luogo dove i giapponesi si vanno ad ubriacare e a riempirsi di sashimi fino a ridursi a stracci ambulanti, il luogo dove si va per trascorrere alcune ore lontano dalle preoccupazioni del lavoro e della vita familiare,il luogo dove si socializza.

Quello che caratterizza queste oasi in mezzo al cemento è innanzitutto un menù tutto giapponese, contaminato a volte da influssi transoceanici, poi il prezzo non eccessivamente alto, poi la birra buona, poi l'ambiente. Generalmente quando si entra in questi posti si è costretti a lasciare le scarpe all'ingresso, all'interno di apposite scarpiere magistralmente ideate in modo tale che il cliente -o il cameriere per lui- sa esattamente dove andare a ripescare le scarpe senza errori, seguendo dei codici di indicizzazione tra i più vari: dall'ordine lessicografico dei KANA o dei KANJI giapponesi, ai numeri, c'è solo da perdersi.

Il cibo, vario, è buonissimo. Si trova SEMPRE del buon sashimi e del sushi, quasi sempre di buonissima qualità, poi non mancano stuzzichini vari, i mitici gioza, involtini di carne e cipolletta, e tanto tanto ancora...
Solitamente il giorno dell'izakaya è il venerdi, quando si finisce la settimana lavorativa a bere con i colleghi e, perchè no, ad ubriacarsi di birra o di nihonshu...

Appena si prende posto, dopo essere stati accolti da un caloroso e urlato IRASSHAIMASE, dei celeri camerieri portano subito le bacchettine e i piattini, le salviette bollenti con cui asciugarsi le mani e il viso, e chiedono subito cosa si preferisce da bere..ovviamente è sempre NAMA BIIRU, ovvero una bella birrozza alla spina!Poi, arrivati i piatti, il fantastico rito di separare le bacchettine in legno una dall'altra, e strofinarle assieme per togliere eventuali schegge - perchè ti danno quelle usa e getta che vanno staccate da una estremità - ha inizio.Poi via alla cena.
Spesso ci si intrattiene per delle ore, si chiacchiera, si ride, si beve ancora.....magari si fa amicizia con quelli del tavolo accanto.

E non si finisce mai di ordinare sempre altri piatti, perchè il tempo passa, e tra una bevuta e l'altra la fame ritorna.....e il conto alla fine, indipendentemente di chi ha preso cosa, viene diviso tra il numero dei commensali.

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New episode of a series dedicated to what is REALLY Japanese.

what's an IZAKAYA? Translated as pub, the izakaya is the place where the Japanese go and get pissed drunk and eat sashimi, the place where one goes to spend a couple of hours far from worries and everyday life, the place to socialize.
Characteristic of this oasis in the cement is, at first, the menu very Japanese, then the affordable prices, the good ber and the atmosphere. Usually, when one enters such places, one's obliged to take off one's shoes at the entrance and leave them into proper "lockers" indexed in a way that the client - or the waiter- knows exactly where to look for the right pair of shoes with no error. Indexing codes vary: lexicographical order of the KANA or KANJI, numbers, and other stuff.
The food, is very good, ALWAYS sashimi and sushi, high quality most of the times, gioza, and so on...

The izakaya day is usually on Friday, when the working week ends up to have fun with the colleagues and, why not, get drunk with beer or nihonshu..
As soon as you take a seat, after being welcomed by a warm and loud IRASSHAIMASE, some prompt waiter brings plates and chopsticks, the hot towels, and ask you what you want to drink...often it's NAMA BIIRU, or draft beer! Then the food arrives and the wonderful ritual of dividing and the wooden chopsticks begins.

One can spend several hours into an izakaya, chattering, laughing, drinking more....maybe you also make friends with the other people sitting at the table next to yours, starting eating again after a while, 'cause the chattering makes you hungry, and at the end dividing the payment equally.






Tuesday, October 23, 2007

La mia banca è differente -- My bank is different

Allora. Che devo fare per avere una carta di credito?
Il sistema bancario qui in Giappone è impeccabile, lo si può immaginare, eppure eppure io una piccola pecca - e sicuramente non sono la sola ad averlo fatto - l'ho trovata. La storia è breve, ma l'odissea vissuta non lo è.

Andiamo per ordine ed elenchiamo le premesse e poi i fatti così come si sono evoluti.

A) Se apri un conto in Giappone, con qualsiasi banca tu decida di farlo, ottieni dopo una settimana la mitica CASH CARD, che altri non è che un semplice pezzo di plastica con una banda magnetica per prelevare agli sportelli telematici. E BASTA.

B) Se vuoi avere una carta di credito vera e propria, ossia un altro pezzo di plastica con una banda magnetica, a cui sono aggiunte le funzionalità di pagamento via pos, beh, allora lo devi chiedere espressamente.

C) Nella migliore delle ipotesi quindi, ti ritrovi ad avere due pezzi di plastica nel portafoglio.

D) I giapponesi non hanno problemi ad ottenere entrambe le carte

E) Solitamente anche gli stranieri non hanno grossi problemi. Ma incappano in qualche noia, a volte. Dipende dalla banca, a quanto ho capito, ma non solo.

F) Io ho avuto grossi problemi.

La prima richiesta -perchè ce ne sono state diverse- va ovviamente alla banca dove mi viene depositato lo stipendio, banca G I A P P O N E S E.....richiesta rigettata, per non-si-sa-quale-motivo-o-basi-per-cui-vengono-selezionati-i-candidati.

Allora, tutti mi dicono, prova in una banca non-giapponese che sarà semplice. E vado. Apro un conto presso un'altra banca, perchè se non fai così mica puoi fare richiesta per una carta di credito, e mica ti dicono prima se la tua richiesta verrà accettata o no....tutto fatto in pochi minuti dalle servizievoli e per fortuna bilingue impiegate della filiale scelta, un conto anche abbastanza vantaggioso.

Dopo una settimana, anzi meno, mi arriva la solita CASH CARD, e siamo a quota 2. Cash card only. Dopo qualche altro giorno mi arriva una lettera molto molto addolorata, in cui mi viene spiegato che non rientro nel profilo di coloro i quali possono ottenere una carta di credito, e molto sentitamente mi viene anche detto che non mi è possibile sapere come hanno calcolato questo misterioso profilo.....
Ditemi che e' uno scherzo.

Beh, fatto sta che il bilancio della situazione è di 2 conti in 2 banche con 2 carte bancomat.

Entro fine mese tutto ritornerà a quota 1. E la fiducia sulla disponibilità nipponica, in fatto di banche almeno, scende a quota 0.

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So, what is it that I have to do to get a credit card?
The Japanese banking system is great, one can imagine, though I found a bad thing. The brief story follows.

A)If you open an account in Japan, after a week you'll receive the awesome cash card for cash withdrawals at the ATMs. That's it.

B)If you want to have a proper credit card, another piece of plastic with a magnetic band with added functionalities like payments, you have to ask explicitly.

C)In the optimal case, you'll have two pieces of plastic into your wallet.

D)The Japanese get both of those easily.

E) Usually the non-Japanese have very few problems to get the cards. But there might be more troubles, some times. I was told it depends on the bank, but not just that.

F)I had serious problems.

My first request to a J A P A N E S E bank...rejected for dont-know-why-or-on-which-basis-candidates-are-selected.

Everybody says to go to an international bank, it'll be easier for sure. And so I do. The very kind and fortunately bilingual staff of the selected branch let me open an account and help me to fill all the forms I had to apply. After a few days the cash card is delivered into my mailbox and after another couple of days I receive a very apologizing letter, and I am told I don't match the profile of those allowed to own a credit card, and it's impossible or me to know why.
Tell me it's a joke, please.

Well, now the situation is: 2 account in 2 different banks with 2 cash cards.
With the end of the month the updated situation will be down to 1 only of all the items.

And my trust on the Japanese hospitality and courtesy, in matter of banks at least, is ground 0.

Osservatori

Una cosa che mi ha dato un pò di fastidio sin da quando ho mosso i miei primi passi in NIHON è il modo che hanno i giapponesi di guardarmi.

Non sopporto già per natura l'essere fissata, quindi immaginate il fastidio moltiplicato per 35 milioni di abitanti......anzi, no, dai, non tutti fanno così, ma buona parte di loro invece si.

E le reazioni sono state le più disparate: chi mi guarda prima le scarpe, fantastico modello da folletto con la punta luuuunga lunga tutte italiane, poi sale fino a guardarmi in cima alla testa, mi squadra bene da capo a piedi diverse volte, distoglie lo sguardo e poi dopo un pò ricomincia; chi mi fissa attraverso il riflesso del vetro delle finestre in metro, e mi sorride; chi prova addirittura a farmi una foto con il cellulare cercando di sembrare disinvolto; chi, notandomi seduta in treno, mentre si avvia chissadove con un gruppo di colleghi fa cenno algi altri di guardare nella mia direzione; chi, soprattutto le donne, mi guardano tra lo spaventato e l'allucinato; chi si limita a posare lo sguardo sulla mia persona, con la testa vuota e gli occhi che si muovono rapidi come quando si è in fase di sonno REM. E altri e altri ancora.....

Mi sono anche posta la questione se avessi qualcosa che non va addosso, non so, un capello fuori posto, una macchia di sugo da qualche parte, il trucco sbavato, o addirittura cose del tipo tre occhi o tre orecchie, la simmetria del volto sconvolta, la pelle con le squame..insomma, qualcosa!

Gli amici mi dicono che è perchè sono bionda, perchè ho gli occhi blu, perchè sono bella.....mah, io non lo penso. Quello che credo è che mi vedono come un fatto strano, un prodotto della natura non venuto fuori con lo stampino, in sostanza mi sento un fenomeno da baraccone, una bestia in gabbia in uno zoo.....manca solo che mi tirano le noccioline!

Sunday, October 14, 2007

Ricorrenze

Siamo solo a metà ottobre, ma qui gli addobbi per Halloween sono il must del mese, e già da un pò. Tutto si colora di un solo colore, tutto riprende il tema della stagione, dalle panetterie che offrono dolci alla zucca, ai negozi che offrono vari gadgets, o fanno particolari sconti o promozioni, l'arancione spopola, le zucche finte, vere o presunte ormai non si contano più, gli occhi sono bombardati da trovate pubblicitarie da far rabbrividire gli americani, che , si sa, sono coloro i quali hanno da sempre celebrato la notte delle streghe dandole un ben preciso significato....

Qui ovviamente, l'unico significato che una qualsiasi delle feste d'oltre oceano e del vecchio continente porta con se è: consumismo di massa! Tutto fa business.

E alle prime luci dell'alba dell'1 novembre, già saranno tutti pronti con gli addobbi natalizi....
Nel frattempo che aspettiamo l'esplosione di pini, luci, addobbi vari, ci possiamo godere un pò dell'arancione delle vetrine.....

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We are only at the first half of this month, but the must for October, Halloween, is already ongoing. Everything is colored in a single shade, everything mimics the season's theme, from the bakeries that offer pumpkin-based cakes, to the shops where the orange color is the star, the real or fake pumpkins are numberless, our eyes are bombed by advertisements that leave the americans without breath, they who celebrated the Halloween night because of a precise purpose and a precise meaning....

Here the only meaning is : everything's business.

And staring already on November 1st, everything is going to be out for Christmas...let's enjoy a bit of orange before the explosion of green and white!



Friday, September 21, 2007

Voglio meraviglia - I want wonder

Una persona l'altra sera mi ha fatto pensare a qualcosa di veramente importante, qualcosa che abbiamo in quantità da vendere quando siamo bambini, ma che perdiamo via via che cresciamo, e che spesso non sappiamo più ritrovare nè ci ricordiamo cosa sia o come sia fatta.....

Parlo della meraviglia, quella capacità di stupirsi, di sgranare gli occhi, che ci allarga i sorrisi e ci accende lo sguardo alla vista anche delle più piccole cose come il volo di una farfalla, una palla che rotola, un palazzo alto, la forma strana delle nuvole, un cucciolo che gioca con la mamma, un aereo che vola....

E ci ho pensato in quel preciso istante, una folgorazione, come quando tutto ti si chiarisce all'improvviso, e mi sono ritrovata a pensare a quegli anni di innocenza e spensieratezza che si portano dietro tanta ingenuità. E' un vero peccato che questo si affievolisca con gli anni, e mi chiedo: perchè crescere deve necessariamente voler dire perdere l'innocenza? Perchè essere adulti limita la capacità di provare stupore? perchè la maturità cancella via ogni sorta di spontaneità? Forse non ne abbiamo bisogno? O forse la vediamo come una limitazione alle nostre ambizioni.....
E allora perchè quel forte desiderio di volersi meravigliare ancora, quella voglia di ritornare bambini e farsi trascinare dalla gioia della scoperta?

Sono più che certa che anche il mio amare Kandinskji sia legato a questa richiesta d'aiuto: forme, colori, curve, schizzi...tutto come uscito dalle mani di un bambino per la prima volta alle prese con i colori, seguendo il flusso della sua creatività vivace e libera dai condizionamenti....

Allora ho deciso di andare allo zoo... era pieno di bambini, ansiosi di varcare le soglie dell'ingresso per andare a vedere il panda,o i serpenti, o il leone, o l'orso polare che incanta per la sua assenza di peso quando si trova in acqua a nuotare.....e finalmente anche io, bimba in mezzo ai bimbi, non trattenevo esclamazioni di stupore nel vedere questo o quell'animale.....Mi sono sentita davvero bene quel pomeriggio, finalmente a riscoprire ogni cosa, guardare tutto non con gli occhi sterili e disinteressati di un adulto, ma con gli occhi vogliosi di catturare dettagli e sfumature, forme e movimenti.

Una cosa che mi ha fatto sorridere è stato trovare anche gli animali domestici in mezzo a quelli piu' esotici, come mucche, capre e galline, che ho imparato a conoscere sin da piccola, per mia fortuna, ma in un posto come Tokyo sarebbe davvero impossibile vedere questi animali nel loro habitat...per cui la grande macchina dei sogni che è il Giappone si procura anche tali creature decisamente non da zoo per la gioia di grandi e piccoli!

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One person one night reminded me of a very important thing, something we have plenty of when we're children, but we lose while we grow up, and that we can't find again very often, we don't remember what it is nor what it's made of.....

I'm talking about wonder, that capacity of surprising, of opening one's eyes wide, that capacity that stretches our smiles and brights our faces at the sight of simple things like a butterfly, a rolling ball, a high building, the strange shape of clouds, an airplane.....

I thought about it in that precise moment, and I found myself thinking about those years made of innocence and carelessness carrying plenty of ingenuity. It's a pity this disappears along the years, and I ask myself: why growing up means losing innocence? Why being adults is a limitation to surprise? Why maturity cleans up all sorts of spontaneity? We maybe don't need it? We maybe see it as a limitation to our ambitions?

So, why that strong wish to wonder again,why that will to be a child again being carried by the joy of discovery?
I'm certain my love for Kandinskji is an SOS: shapes, colors,curves, sketches..everything like being drawn by a child's hand at his first time with colors following his own bright and constraint-free creativity...

I then decided to go to the zoo....it was full of children, willing to cross the gates to go and admire the panda bear, or the snakes, or the lion, or the polar bear....and finally, a child among children, I couldn't not to wonder. I felt very good that afternoon, I rediscovered everything, looking not with a adult's sterile eye, but with curious eyes, to capture details and tones, shapes and movements.

One very weird thing to me was finding also cows, chickens - fortunately I'm being knowing them since I was a child- among the wild animals, so uncommon in a place like Tokyo where it's practically impossible to see such animals into their own habitat.....therefore, the dream machine called Japan put under glass those creatures, for kids and grown ups sake!

Monday, August 27, 2007

Samba Carnival

Dal 1981, nell’ultimo sabato di Agosto di ogni anno, in Giappone festeggiano il carnevale proprio come accade a Rio, nel lontano Brasile. Pare che tutto sia cominciato quando in quell’anno la scuola di samba che aveva vinto in Brasile e’ stata invitata a Tokyo per una sfilata lungo le strade di Asakusa (un quartiere invece noto per il suo tempio). Il ballo e’ piaciuto al punto che si iniziarono a fondare tante scuole di samba sia a Tokyo che in tutto il Giappone, e cosi ogni anno tutti i vari gruppi si riuniscono a Tokyo per competere proprio come succede a Rio. Si fanno le sfilate lungo un percorso pianificato e i ballerini si sfidano a passi di samba e cercano di accattivare il pubblico.

Tutto è uguale, o quasi al Brasile: le varie scuole di samba sfilano lungo la strada, ognuna con le sue ballerine (s)vestite con i tipici costumi fatti di brillanti e piume, il carro che rappresenta il tema scelto dal gruppo, gli apri fila, i chiudi fila, il re e la regina del gruppo……dico “quasi” uguale perchè, almeno per come la vedo io, le danzatrici dagli occhi a mandorla si impegnano, certo, si appassionano, ma non hanno il gene della brasilianità, non hanno il ritmo nel sangue, non hanno la passionalità delle lontane parenti calienti e ambrate, e quindi non trasmettono la stessa passione. Ci sono anche ballerini e ballerine brasiliani, che poi di fatto sono quelli che catturano maggiormente l’attenzione.

E poi, parlando di chi va a vedere il festival, i giapponesi accorsi in massa per l'evento sono attrezzatissimi: 2 o 3 diversi tipi di obiettivi, con zoom e tutto, sgabelli, termos per tenere le loro vivande fresche,cappelli e tovaglie para-sole contro la calura estiva…e qui è vera sofferenza perché parliamo di stare sotto al sole per almeno 5 ore, ovvero la durata della sfilata, o anche più a lungo perché bisogna recarsi sul posto molto presto per potersi accaparrare un buon punto d’osservazione.

Infatti il mese di agosto e’ terribile a Tokyo, tanto umido e tanto caldo, e andare a vedere la festa e’ solo per quelli davvero ma davvero motivati. Di sicuro per me e’ stata una cosa da fare una sola volta, soprattutto perché le strade sono cosi affollate che non si può neanche camminare.

Mi e’ piaciuto pero’ assistere anche col caldo e la calca, e compensa un pochino il fatto che non posso essere in Brasile per il carnevale di Rio.

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Since 1981, on the last Saturday of August every year, the Japanese have their own samba festival, just like the one in Rio, Brazil. Apparently it all started when, in that year, the samba school that won in Brazil was invited to parade in Tokyo, along the main street of Asakusa (a neighborhood that is actually know for its temple). The dance was appreciated and samba schools started to pop up everywhere around the area and later all over Japan. So every year, all samba groups from Japan get together and compete, just like they do in Brazil, parading along a planned course, showing off their dance moves and impressing the public.

Everything is indeed the same, or almost: the samba schools parade along the streets, each of them with its own (un)dressed dancers in their costumes all diamonds and wings and shiny stuff. Each group has a main theme, the king and the queen of the group, and so on....I said everything is “almost” the same, just because the dancers, mainly Japanese, can’t reproduce the passion -in my opinion- that fuels their Brazilian cousins. They make efforts, of course, they are driven and engaged, but they miss the genes, I think, they don't feel the rhythm in their blood, something the Brazilians naturally have. There are also Brazilian dancers among the Japanese ones, and they capture the attention of all the people attending the event.

Speaking of which, there are professional photographers, reporters, and many many photography lovers who are there just to try their skills or take as many photos as they can to remember the day. Even the amateurs come with 2 or 3 sets of lenses, they are fully equipped with chairs, drink coolers, picnic stuff, and especially hats to beat the heat… because it's a real suffering being under the sun for about 5 hrs (this is the time for the parade event only), or even more because one must get there early and reserve a good spot along the parade course. The month of August is unbearable in Tokyo, it’s incredibly humid and hot, and going to see the festival is only for the very motivated ones. Surely it was something I could do only once, especially because the streets are so packed that it is impossible to even walk.

I liked to watch the parade, despite the heat and the crowds, and it can compensate a little for not being able to travel to Brazil for the real thing.



Wednesday, August 15, 2007

Malinconia -- Melancholy

Questa è una di quelle sere fatte apposta per essere malinconici...non perchè si è particolarmente giù di morale, ma perchè va molto di moda farsi conoscere come una di quelle persone che si dà alla filosofia col calare della sera. La giornata è stata calda, ma non soffocante, come è di norma qui in Giappone, e quindi in serata si stava piacevolmente bene sia dentro casa che fuori. Allora, rapita un attimo dalla luminosità del cielo limpido mi metto al balcone e incomincio come da copione a distrarmi e perdermi, con la mia mente che vaga per luoghi ignoti ed esplora aree di subconscio ancora sconosciute.

Ed ero lì, che ragionavo su tutte le belle cose che mi sono capitate, quelle meno belle, quelle difficili; ero lì che mi soffermavo a riconoscere quanto sono stata fortunata, cosa la vita mi ha regalato, cosa mi ha tolto, cosa ha in serbo ancora per me.

Ad un tratto ritorno in me e mi rendo conto ch qualche cosa è cambiato attorno a me, c'è uno strano silenzio che non riesco a spiegarmi,vado a controllare se per caso non hanno spostato i binari della ferrovia nel frattempo che io viaggiavo per altri mondi, ma no, ancora nello stesso posto di prima, anzi passa anche un treno come per sottolinearne la presenza...allora, forse non ci sono macchine in giro per le strade, ma anche lì mi sbaglio, seppure di poco, visto che il traffico è meno intenso durante il fine settimana.....ma poi, l'illuminazione, e finalmente capisco......

Stasera le cicale non stanno rompendo le palle con il loro frinire! Eh, si, perchè qui non ci sono cicale normali, bensì un nuovo essere più evoluto, sia in dimensioni, sia in termini di inquinamento acustico: sono capaci di stare lì a cantare ININTERROTTAMENTE dal tramonto all'alba, e come se non bastasse il volume del loro suono è appena al di sotto della soglia raccomandata per evitare la sordità cronica....

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Tonight, one of those nights made to be melancholic...and not because you're in a particularly bad mood, but because it's a matter of fashion to be known as one of those who give themselves to philosophy when the night comes. The day was warm, but not suffering as the normality is here in japan, so tonight it was pleasant to stay indoor or outdoor. Fascinated by the bright sky for a moment, I go out on the balcony and I start, as usual, being distracted an getting lost in thoughts, my errant mind visiting unknown places and exploring areas os subconscious not probed yet.

I was reasoning on all the very nice things that have happened to me, the less nice ones, the difficult ones; I was realising how lucky I am, what I was given, what I was stolen, too, what else is in preparation for me....

All of a sudden I come back into the real world and I notice that something's changed around me, there's an odd silence I can't explain to myself and I go to check whether they moved the rail tracks while I was tripping, but nope, still there and even a train passes just to underline its presence.....but then, perhaps it's because only few cars are around, but wrong, too, not far from the truth, though,it being Sunday. At the end I understand......tonight the cicadas aren't pissing me off!!!!!!And they are not common cicadas: a new evolved animal, both in terms of dimension and of acoustic pollution.

They're capable of making noise ENDLESSLY, sunset to dawn, and the volume of the noise is just under the recommended threshold to avoid chronic deafness...